sabato 29 novembre 2008

Paperopoli



La capitale dei Paperi

Per chi ama i fumetti ed in particolare adora Paperino e il fantastico mondo di paperopoli, questa è sicuramente una notizia da non perdere!

Il luogo virtuale della fantasia è stato, infatti, ricreato a tavolino con un rigore da scienziati: Juergen Wollina (cartografo) e Christian Pfeiler hanno disegnato la prima, completa, precisissima carta di Paperopoli ricostruita su basi scientifiche.
È possibile scaricarla online, al sito di Donald, l'organizzazione dei numerosissimi fan di Paperino in Germania. Per ora uscirà solo in tedesco ma, sebbene per molti (me per prima!!!) sia di difficile comprensione, la carta di Paperopoli è un piacere visivo che vale la pena di concedersi.

Wollina ci ha lavorato studiando per ben tredici anni almeno settecento storie di Paperino e compagni, guardando i cartoni animati, consultando strip originali americane.
Wollina e Pfeiler, ispirandosi alle disavventure di Paperino, hanno situato Paperopoli sulla West Coast americana e nella mappa hanno fatto in modo che non mancasse nulla... tutte le case dove ha abitato Paperino con Qui, Quo, Qua tra un trasloco e uno sfratto, le case di Paperina, l'abitazione-laboratorio di Archimede Pitagorico, le residenze e i depositi di zio Paperone, la villetta del cugino Gastone e appena fuori città la fattoria di Nonna Papera.

La cartina si scarica dal sito pagando qualche €uro (acquisto e spedizione) e può essere un regalo originale per Natale. I nomi dei protagonisti sono tutti in tedesco e in alcuni casi possono anche essere un po' difficili da pronunciare: Paperino è Donald (come negli Usa), ma Paperone è Dagobert, Archimede Pitagorico si chiama Daniel Duesentrieb, Paperina è Daisy, Gastone si chiama Gustav, Nonna Papera è Oma Duck; Paperopoli la chiamano Entenhausen.


mercoledì 26 novembre 2008

Traffico di cuccioli



Aiutiamo la LAV, aiutiamo i cuccioli

Carissimi amici blog-nauti, voglio segnalarvi un'iniziativa della LAV (Lega Anti Vivisezione) che ritengo essere molto importante!

Lo sapevate che esiste un traffico di cuccioli di cani e gatti dall’Est Europa verso l'Italia?

I piccoli animali viaggiano in condizioni ai limiti della sopravvivenza. Chi arriva vivo viene dotato di pedigree, certificato sanitario e microchip... tutti falsi, ovviamente.
Ma i soldi che girano sono veri: sono quelli che spendono migliaia di persone ignare, comprando i cuccioli di cane o gatto.

Perchè (i motivi del traffico)?
Un cucciolo straniero "vale" fino a 20 volte meno del suo corrispettivo italiano.
Un esempio: un cane di razza - di origine ungherese - può essere venduto a 200 €uro. Lo stesso cane - diventato 'italiano' - verrà venduto per un prezzo compreso tra i 500 e i 1500 €uro.

Come (le fasi del traffico)?
I cuccioli nascono in allevamenti a conduzione familiare o in vere 'fabbriche di cuccioli', ovvero strutture che ospitano decine o centinaia di fattrici per la riproduzione, stabulate in box piccolissimi con cibo solo per sopravvivere.
Una volta raggiunti i 30–40 giorni d'età, i piccoli sono ammassati su camion o furgoni e trasportati nel nostro Pese. Viaggiano soprattutto di notte, spesso con passaporti falsi o falsificati, rinchiusi in scatoloni o borse.

Quali conseguenze?
In questo squallido commercio di animali spesso manca il più banale controllo sanitario. L’assistenza veterinaria rappresenta infatti un costo in più e si va al risparmio...
Il precoce distacco dalla madre causa ai cuccioli traumi affettivi e problemi di salute; alcuni non superano lo sforzo del viaggio; altri muoiono pochi giorni dopo essere stati venduti in Italia.

Fare qualcosa è possibile
Il 29 e 30 novembre 2008 la LAV organizza - in tutte le piazze italiane - tavolini per firmare la petizione (per ottenere interventi legislativi nazionali ed europei che fermino il traffico dei cuccioli) e per adottare a distanza uno dei cuccioli salvati dalla LAV, vittime proprio del traffico.
Visitate anche il sito nonlosapevo.com per avere altre notizie e per dirlo ad amici e conoscenti!


martedì 25 novembre 2008

Violenza sulle donne



Giornata mondiale per l'eliminazione della violenza sulle donne

Oggi, martedì 25 novembre, è la giornata mondiale per l'eliminazione della violenza sulle donne al fine di garantire a tutte le donne il diritto umano a vivere una vita libera dalla violenza. Saranno centinaia le iniziative previste per oggi in tutto il mondo, perché ovunque sono milioni le vittime di aggressioni e soprusi.

La data del 25 novembre è stata scelta dal movimento internazionale delle donne in onore delle sorelle Mirabal, attiviste della Repubblica Dominicana assassinate il 25 novembre del 1961 perché si opponevano al regime dittatoriale del loro paese. Il coraggio e la compassione dimostrati dalle sorelle Mirabal hanno fatto di loro delle eroine internazionali e la loro storia è stata scelta per enfatizzare simbolicamente quanto la violenza contro le donne sia una violazione dei diritti umani.

La violenza sulle donne non è mai normale, lecita o accettabile e non dovrebbe mai essere tollerata o giustificata. Ognuno - individui, comunità, governi, organismi internazionali - ha una propria responsabilità nel porvi fine e nel riparare la sofferenza provocata. Per tale motivo, la solidarietà degli uomini è una componente essenziale nella strategia di Amnesty (che ha promosso la campagna sin dal 2004), poiché il sesso maschile non è soltanto il soggetto che infligge la violenza, ma è quest'ultima che spesso lo travolge e sono in molti uomini a volerla combattere. Così il movimento per i diritti umani offre agli uomini una posizione attraverso cui essi possono effettivamente schierarsi.

La violenza sulle donne è la forma di violenza più diffusa in tutto il mondo.
È un fenomeno subito da donne di qualsiasi età, cultura, religione, classe sociale. Secondo i dati Ista, per l'Italia, sono quasi 7 milioni le donne tra i 16 e i 70 anni che hanno subito almeno una violenza fisica o sessuale nel corso della vita; 5 milioni di donne hanno subito violenze sessuali (23,7%), 3 milioni 961mila violenze fisiche (18,8%).
Capelli strappati, spinte, schiaffi, calci, pugni e persino morsi, violenze psicologiche: i partner sono responsabili della quota più elevata di tutte le forme di violenza fisica rilevate. Nella quasi totalità dei casi le violenze non vengono denunciate, per paura di ritorsioni o perché alcune autorità tollerano questi fenomeni, e gli episodi rimangono nascosti.

Un monito arriva direttamente dall'Onu: la violenza contro le donne resta un «immenso problema ovunque nel mondo» e in numerose situazioni di conflitto è una piaga endemica, ha detto a Ginevra l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Navy Pillay lanciando un appello contro l'impunità dei responsabili delle violenze. E l'Ifad (Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo dell'Onu) ricorda che le donne delle comunità povere nelle aree rurali sono particolarmente soggette alla violenza, violenza che viene esercitata sotto diverse forme: abusi sessuali e fisici tra le mura domestiche, stupri, diffusione di Hiv-Aids, pratiche tradizionali, come la mutilazione genitale, e il traffico di esseri umani.

Tra i numerosi eventi organizzati in Italia oggi, l'associazione Telefono Rosa (http://www.telefonorosa.it/) distribuirà a Roma 10 mila copie di una guida per la prevenzione delle violenze. L'associazione ha anche rivolto un appello alle parlamentari per un'azione comune perchè sia approvata la legge che istituisce il reato di stalking.


venerdì 21 novembre 2008

Le meraviglie del mondo



Le 7 meraviglie classiche

Un articolo di venerdì 14 novembre de La Repubblica mi ha fatto venire in mente un argomento che ritengo essere sempre affascinante e del quale vorrei parlare in questo post: le 7 meraviglie del mondo classico.

Le Sette meraviglie del mondo sono le strutture architettoniche, sculture ed edifici che i Greci ed i Romani ritennero essere le più belle e straordinarie opere dell'intera umanità e sono situate in Egitto (2), Grecia (2), Turchia (2) e Mesopotamia (nell'attuale Iraq).
Furono tutte costruite più di 2000 anni fa, ma sono state contemporaneamente visibili solo nel periodo fra il 250 a.C. ed il 226 a.C.; successivamente, infatti, andarono ad una ad una distrutte per cause diverse e solo l'imponente Piramide di Cheope sopravvive ancora oggi.
Tra i testi conservati il più antico che nomina le sette meraviglie è una poesia di Antipatro di Sidone (Anthologia graeca, IX, 58) scritta intorno al 140 a.C.

Sono considerate le 7 meraviglie del mondo antiche o classiche (per distinguerle dalle sette meraviglie moderne proposte in tempi più recenti):

i Giardini pensili di Babilonia, dove si racconta che la regina Semiramide raccogliesse rose fresche in ogni stagione



il Colosso di Rodi, un’enorme statua bronzea situata nell'omonima isola greca

il Mausoleo di Alicarnasso, una monumentale tomba dove riposa il satrapo Mausolo, situata ad Alicarnasso (attuale Bodrum, in Turchia)




il Tempio di Artemide ad Efeso, nell'antica Lidia odierna Turchia



il Faro di Alessandria in Egitto, che una volta rischiarava la via ai mercanti che si approssimavano al porto




la statua di Zeus ad Olimpia, grandiosa testimonianza di arte religiosa


la Piramide di Cheope a Giza,la più antica fra le sette meraviglie; immensa dimora di riposo eterno del faraone e glorificazione delle sue imprese in vita.

L’articolo de La Repubblica cui facevo cenno all’inizio (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/11/14/il-ritorno-del-tempio-di-artemide-una.html) racconta che una delle 7 meraviglie del mondo antico tornerà al suo splendore iniziale.
Un ambizioso programma della Selcuk Artemis Culture, Arts and Education Foundation riporterà, infatti, in vita il Tempio di Artemide. Ricercatori austriaci e architetti svizzeri stanno preparando il progetto per la ricostruzione del Tempio che “non sarà una copia o un' imitazione del Tempio di Artemide originale, ma sarà il Tempio stesso”.
Ci vorranno 25.000 metri cubi di marmo (dello stesso tipo della costruzione originaria), sessanta delle 120 colonne del nuovo edificio poggeranno su una base appositamente costruita. Per dare un senso universale a questo nuovo imponente lavoro verrà istituita una commissione che sarà costituita sorteggiando rappresentanti tra i 196 paesi delle Nazioni Unite e che presiederà alla scelta delle sculture che adorneranno il tempo.
Ogni mandatario poi, proporrà due scultori della propria nazione, ciascuno dei quali realizzerà un' opera che dovrebbe andare a decorare le strutture di base delle colonne. Una giuria infine, sceglierà le sculture che verranno realmente poste alla base delle colonne. Le altre rimarranno nel parco antistante.

http://it.wikipedia.org/wiki/Sette_meraviglie_del_mondo
http://spazioinwind.libero.it/popoli_antichi/sette.html

giovedì 20 novembre 2008

Sciare sull’Himalaya



Super piste da sci nella Valle degli Dei

Un mega impianto sciistico con annessi alberghi, seggiovie, centro convegni sta per essere realizzato ai 4000 metri, sopra la celebre Malanali nell’Himachal Pradesh. Il principale sponsor di tutta l’operazione è Alfred Brush Ford, pronipote di Henry Ford e devoto della setta degli Hare Krishna, che ha deciso di investire circa 300 milioni di dollari americani per curare lo sviluppo di un complesso sciistico nella città di Manali che renda l’India una valida proposta per le Olimpiadi invernali.
Il complesso dovrebbe essere formato da impianti di risalita, un albergo da 600 stanze, 300 chalet ed un centro congressi. Il "tocco indiano" al progetto è dato da un villaggio di artigiani e da un sanatorio, progettati per accrescere l'industria indiana del "turismo ospitale".

Il problema è che l’area di Kullu-Manali - conosciuta come “La valle degli Dei” - è considerata dai capi religiosi hindù la sede di almeno 300 devas, entità celesti che si manifestano attraverso un medium (il gur) che comunica in trance con i devoti.
Sembra (il condizionale è d’obbligo, secondo me, per tutta questa vicenda) che, dopo due anni di veti, l’ultima divinazione effettuata abbia lasciato una porta aperta…. e abbia in qualche modo consentito che si aprisse una nuova fase di trattative per l’avvio delle costruzioni.
La partita, molto probabilmente, non è ancora chiusa e definita. Sono infatti scesi in campo anche gli ambientalisti che, legittimamente, nutrono non pochi dubbi sull’operazione e temono - come i mistici sadhu, eremiti abitanti delle grotte presenti nella zona - che il progetto sconvolgerà l’ecosistema e la quiete dei temuti spiriti protettori.

Oltre a ciò, però, ci sono in ballo ben altri rischi: l’inquinamento e la devastazione di uno degli scenari più incantevoli dell’Himalaya, oltre all’appropriazione privata delle preziosi sorgenti d’acqua e delle foreste fino ad oggi “sfruttate” esclusivamente dalle popolazioni locali.

http://it.wikipedia.org/wiki/Himalaya

mercoledì 19 novembre 2008

6 giorni per il Tibet



Assemblea degli esuli tibetani

Si è aperta lunedì 17 novembre, a Dharamsala, la più imponente riunione degli esuli tibetani in 60 anni per discutere di un'eventuale radicalizzazione della lotta sullo statuto del Tibet, dopo il fallimento dei negoziati con la Cina. I leader tibetani di tutto il mondo sono arrivati nella capitale del governo tibetano in esilio, rispondendo all’appello del Dalai Lama, per determinare la futura direzione del suo movimento, nel tentativo di sottrarre le istituzioni del piccolo territorio tibetano da cinquant'anni di controllo cinese.

L'obiettivo principale dell'incontro è quello di individuare una strategia nuova per la questione tibetana e di ricomporre le divisioni interne che le proteste del marzo scorso hanno accentuato: tra i sostenitori della tradizionale linea del dialogo del Dalai Lama e chi è da tempo alla ricerca di vie diverse.
Fino a sabato 22 novembre al centro dell'assemblea ci saranno, dunque, da una parte il progetto di indipendenza del Tibet e dall'altra il piano per una semplice autonomia.
Ma l'assemblea di Dharamsala non "ha potere formale di cambiare la politica" - ha spiegato Chime Youndung, presidente del partito democratico nazionale del Tibet - "tutte le proposte che verrano fuori da questa quattro giorni saranno discusse dal Parlamento che è l'unico organo che ha il potere di prendere decisioni sulle nuova linea politica da adottare".

Da Pechino intanto è arrivata puntuale la condanna per l'incontro , sostenendo che i partecipanti non rappresentano le idee della maggioranza del popolo tibetano.
Il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Qin Gang, ha detto che il meeting ha come unico scopo quello di ottenere la definitiva indipendenza del Tibet dalla Cina: "Il governo cinese è assolutamente contrario a qualsiasi attività internazionale volta alla divisione della Cina". Pechino si aspetta inoltre che il governo indiano onori la sua premessa di non consentire attività "volte a dividere il territorio cinese".

Ricordo che l'ultimo incontro dei negoziati tra Pechino e i rappresentanti del leader spirituale tibetano si è concluso senza risultati, con il governo cinese che ha accusato la controparte tibetana di complotto per procedere a una pulizia etnica e di voler tornare a un governo feudale.


venerdì 14 novembre 2008

Nordic Walking e fotografia

Nordic Walking e fotografia lungo l'Aniene

Un nuovo appuntamento di Nordic Walking per domenica 16 novembre.
Il Walking Center e il fotoreporter Luca Cavallari hanno organizzato una escursione di Nordic Walking e fotografia lungo la Riserva Naturale della Valle dell'Aniene (http://www.romanatura.roma.it/parchi/aniene.php).

Sarà una camminata particolare nella quale, durante il cammino, Luca ci guiderà nello scatto di foto naturalistiche e ci darà consigli sia tecnici che sulle inquadrature dei soggetti che ci permetteranno di ottenere delle splendide foto.
Il percorso si snoderà lungo le moltissime anse del fiume Aniene in cui si potranno osservare e fotografare diverse zone di rilevanza naturalistica e anche storica.
L'uscita è dedicata a tutti gli amanti della fotografia che avranno così modo di perfezionare la propia tecnica grazie agli spunti di un fotografo professionista e sarà contemporaneamente uno stimolo per coloro che hanno sempre apprezzato le belle foto, ma che non hanno mai avuto modo di dedicarsi a questa attività.

Insomma..... un'occasione da non perdere!
Prendete la vostra macchinetta fotografica (grande o piccola che sia) e venite con noi a scattare, scattare, scattare....!
Tutti coloro che confermeranno la propria presenza entro sabato riceveranno via email una piccola guida di base sulla fotografia in PDF realizzata da Luca Cavallari.

Per chi vorrà, ci sarà inoltre la possibilità di pranzare tutti insieme presso la Biotrattoriola del Centro sociale La Torre (>&Itemid=1">www.inventati.org/latorre/index.php?option=com_frontpage>>&Itemid=1) che si trova all'ingresso della Riserva.

Appuntamento: domenica 16 novembre ore 10.00 di fronte al Centro Visite della Riserva Naturale della Valle dell'Aniene in Via Vicovaro snc (tra Viale Kent e Viale Egidio Galbani-Via Casal dei Pazzi)
Durata: intera mattina
Quota di partecipazione: 15 euro (pranzo escluso)


giovedì 13 novembre 2008

Tintin sul tetto del Mondo



Tintin in Tibet

La notizia - di lunedì 10 novembre - è raccolta da afnews (http://www.afnews.info/public/afnews/news002/newsitem1226331264,38888,.htm).

Un calendario 2009 davvero speciale, una chicca per tutti i collezionisti di fumetti, un acquisto a sostegno della campagna internazionale pro Tibet.
Protagonista del calendario (naturalmente su carta riciclata) è Tintin e per tutti i mesi ci sono disegni ricavati interamente da vignette dell'avventura Tintin in Tibet, Tintin on the roof of the world, una delle più belle della serie creata da Hergé.

Il calendario non è facile da reperire in Europa e per il momento è disponibile direttamente dal sito International Campaign for Tibet http://shop3.mailordercentral.com/tibetmerchandise/prodinfo.asp?number=CAL09.

Tintin in Tibet è considerata dallo stesso Hergé la storia più riuscita. Unisce, infatti, le diverse anime del celeberrimo fumetto belga: avventura e comicità si fondono in un mix che in quest'avventura raggiunge un ottimo equilibrio, con il capitano Haddock impegnato ad imprecare, il cane Milù a cercare ossa ed il buon Tintin a tentare di salvare il suo amico Tchang, dato per disperso nelle nevi del Tibet.

mercoledì 12 novembre 2008

Foreste Casentinesi

Nordic Walking nelle Foreste Casentinesi

Per il ponte dell'8 dicembre (ed esattamente il week end da sabato 6 a lunedì 8 dicembre) il walking center di Roma organizza uno splendido week end di camminate di Nordic Walking nel suggestivo scenario del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

Il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (http://www.parcoforestecasentinesi.it/) è uno dei più bei parchi del centro Italia, soprattutto in questo periodo quando, per l'autunno, i boschi si colorano di stupende tinte bramate che vanno dal giallo, al verde, al marrone, al rosso in una miriade di sfumature mozzafiato...
Il Parco eccelle, dal punto di vista naturalistico, come una delle aree forestali più pregiate d’Europa ed offre anche un territorio con centri abitati ricchi di storia e di testimonianze artistiche e architettoniche, che si offrono al visitatore in una meravigliosa cornice naturale. Ci sono all’interno del Parco due poli di grande fascino ed importanza spirituale: il Santuario della Verna e l’Eremo di Camaldoli.
Proprio per godere appieno di questo magnifico ambiente è stata organizzata una 3 giorni a tutto Nordic Walking all'interno di alcuni dei bellissimi e molteplici itinerari del parco, con l'opportunità di visitare anche i luoghi di maggior interesse storico, architettonico e religioso.

Il week end si svolgerà con il seguente programma:
Sabato 6 Dicembre: partenza con auto proprie per Badia Prataglia (AR) con arrivo in tarda mattinata; escursione di nordic walking lungo un'itinerario del Parco Nazionale.
Cena e pernottamento in albergo.
Domenica 7 Dicembre: dopo la prima colazione, escursione di nordic walking lungo un'itinerario del Parco Nazionale (itinerario con visita all'Eremo di Camaldoli e al Sacro Eremo). Nel caso i tempi lo permettessero, spostamento nella vicina cittadina di Poppi con visita al borgo medievale e al suo magnifico Castello.
Cena e pernottamento in albergo.
Lunedì 8 Dicembre: prima colazione e spostamento verso Chiusi La Verna; da qui escursione di nordic walking lungo un itinerario che, arrivando alla magnifica veduta del Sacro Monte, arriverà fino allo splendido santuario della Verna, luogo dove San Francesco ricevette le stimmate.
Partenza per il rientro nel primo pomeriggio.
Il programma è da considerarsi di massima e potrà subire variazioni o adattamenti in base alle esigenze del momento.

Alloggiamento: in uno splendido albergo situato proprio nel centro di Badia Prataglia con trattamento di mezza pensione (bevande incluse) in camera doppia.
Le cene saranno a base di piatti toscani con menù tipo: antipasti (affettati vari, crostino toscano, crostone ai funghi); primi piatti con 2 primi a scelta tra Polenta ai funghi, Agnolotti salsati, Ribollita, Tagliatelle al ragù; secondi piatti con 2 secondi a scelta tra Lombetto ai Porcini, Arrosto Misto, Arista e roasbeef; contorni a buffet; Vino della casa; Dolce e Castagne; Caffè.

Quota di partecipazione (non include il trasporto): 120 €uro (suppl. camera singola + 15 €uro)
La partecipazione va confermata il prima possibile o via email info@walkingcenter.it o al numero 329.4091867 (Fabio).

martedì 11 novembre 2008

Memoriae® Quo Vadis



Prendiamo nota….

Quo Vadis ha creato una nuovissima serie di taccuini a tema ( i 12 taccuini Memoriae®) per prendere appunti, segnare riferimenti, scrivere memorie, fissare ricordi e momenti particolari ….
Insomma, prendere nota dei diversi argomenti di che caratterizzano la nostra vita, nel quotidiano e nel tempo libero.

Il taccuino bianco (“i miei momenti felici”) nel quale ricordare e trasmettere i ricordi migliori: risate, eventi, incontri, sorprese…
Il taccuino beige (“i miei fine settimana”) per raccontare e condividere i momenti più interessanti passati nelle città preferite: le cose da scoprire, i locali da vedere, i posti dove andare…
Il taccuino nero (“i miei momenti tristi”) dove segnare i momenti difficili e trovare un ‘aiuto’ per superarli: la partenza di un caro amico, una delusione sentimentale, un insuccesso…
Il taccuino blu (“i miei viaggi”) attraverso il quale raccontare i viaggi, con le più belle scoperte, gli incontri insoliti, i paesaggi fantastici…
Il taccuino azzurro (“i miei sogni”) in cui scrivere i propri sogni ed imparare ad interpretarli oppure da utilizzare per segnare i propri desideri e provare a seguirli.
Il taccuino marrone (“la mia cultura”) per conservare e condividere i racconti e le informazioni riguardanti l'arte in generale, i libri, i fumetti, i film, i musei, le pitture, le canzoni, gli oggetti design, i luoghi particolari…
Il taccuino celeste (“i miei figli”) attraverso il quale ricordare e trasmettere i momenti più importanti della vita dei propri figli: i primi passi, i primi dentini, la prima parola, i giochi preferiti…
Il taccuino arancione (“la mia cucina”) dove conservare tutte le idee migliori e le astuzie per le cene in famiglia o tra amici: ricette, menu, prodotti particolari, indirizzi utili…
Il taccuino rosso (“i miei amori”) con cui raccontare e conservare i sentimenti del cuore: un'incontro inaspettato, un appuntamento galante, un matrimonio, i desideri amorosi…
Il taccuino bordeaux (“i miei vini”) nel quale descrivere tutte le sensazioni sentite durante la degustazione di un vino e per tenere memoria dei migliori vini (o comunque di quelli che ci hanno maggiormente colpito in una particolare occasione).
Il taccuino indaco (“i miei amici”) ricordare i momenti più belli passati con i tuoi amici : serate memorabili, compleanni, scherzi, incontri insoliti, consigli e aiuti…

Infine c’è il taccuino verde (“le mie escursioni”) dove è possibile annotare e conservare le proprie emozioni e i racconti di escursioni: i paesaggi, il clima, i compagni, gli itinerari, la fauna e la flora...
Ovviamente, vista la mia indole e il mio amore per le escursioni (Nordic Walking o Trekking che esse siano), io ho preso quest’ultimo e devo dire che è davvero molto ricco di spazi e possibilità per scrivere tutto ciò che può essere utile durante una gita qualsiasi.
Il taccuino è costituito da due parti distinte: una prima parte per raccontare le emozioni e le storie personali e una seconda parte per conservare indirizzi e appunti che è possibile organizzare in diverse rubriche:
- sport per i tempi di percorso, la velocità di cammino, la difficoltà degli itinerari, ecc…
- salute, dove prendere nota di consigli, del riscaldamento da fare, dei progressi fatti, …
- itinerari interessanti di cui tenere memoria perché già fatti o perché ancora da scoprire in un’altra occasione
- indirizzi di rifiugi in montagna, di campeggi, di luoghi insoliti, di siti Internet
- due rubriche libere per i ricordi particolari, i disegni dei paesaggi, le scoperte straordinarie, …
Non ho ancora cominciato ad usarlo, ma sfogliandolo viene già una gran voglia di partire, di fare nuove scoperte per poi annotarsi tutto e rileggerlo quindi tra qualche tempo… e nuovamente partire… viaggiare…. scoprire….. annotare!

Il taccuino è veramente maneggevole e bello! Una sola annotazione.... le copertine sono in pelle: sono molto eleganti, ma forse per alcuni temi sarebbe stato più carino e pratico pensare di utilizzare materiali diversi.

La serie dei taccuini si può visionate sul sito http://www.quovadis.eu/it/papeterie/detail.asp?arId=443 e c’è anche un sito comunitario www.mymemoriae.eu dove - dopo una velocissima registrazione - si possono condividere le proprie storie e le proprie annotazioni.

venerdì 7 novembre 2008

3D Rewind Rome


Roma antica e virtuale

Vi voglio presentare un’altra occasione ('virtuale') per passeggiare per le strade dell'antica Roma, a contatto con i suoi abitanti e con lo stile di vita di quell'epoca, ammirando le bellezze architettoniche che rendevano unica la città.

Tutto ciò è possibile con "3D Rewind Rome", un'avventura in tre dimensioni a pochi passi dal Colosseo (in via Capo d'Africa 5). La struttura, la cui apertura è prevista per giovedì 20 novembre, ricca di tecnologie cutting edge ed effetti speciali, è stata ideata e progettata dalla Virtuality srl, con la consulenza di un pool internazionale di esperti e con il lavoro di ricerca e modellazione dell'University of California Los Angeles (Ucla).

L'esperienza virtuale avrà inizio in un tunnel, dove i visitatori - accompagnati da una guida e muniti di audiplayer multilingue (8 lingue diverse) - iniziano ad entrare in contatto con il passato di Roma.
Si entra poi in una sala che in un primo momento appare come l'epicentro di uno scavo archeologico ma che in seguito, con l'aiuto di effetti speciali e attraverso una macchina scenica, si trasforma in un ambiente sotterraneo dell'arena del Colosseo.
Lo show finale, invece, all'interno di un secondo spazio, prevede la proiezione di un film animato in 3D. Il protagonista - oltre al pubblico dotato di occhiali 3D - è Sapientinus, un personaggio virtuale della Roma antica, che accoglie ed accompagna i presenti in un'avventura tridimensionale. Il filmato mostra alcune riprese della città antica ai tempi dell'imperatore Massenzio (310 dopo Cristo) e tutte le sue bellezze: dal Tempio di Giove Capitolino, alla Basilica Emilia e alla piazza del Foro, fino al Tempio di Vesta e al Colosseo.
Tra gli altri protagonisti del filmato il gladiatore Bestia, la vestale Maxima e l'imperatore Massenzio.

3D Rewind Rome rappresenta la prima occasione in cui a Roma si ricostruisce virtualmente la città antica. Alla ricostruzione della Roma Antica al 310 dopo Cristo, ai tempi dell'imperatore Massenzio, ha lavorato un gruppo internazionale di archeologi, architetti, storici e designers digitali; Carlo Verdone e Jo Champa, poi, hanno prestato immagine e voce a due dei personaggi del filmato tridimensionale.

Informazioni: aperto tutti i giorni dalle 09.00 alle 19.00
Costo: 10 euro (biglietto intero)
Capacità: 3000 visitatori al giorno

Sul sito di La Repubblica http://roma.repubblica.it/multimedia/home/3590057 è possibile avere un’anteprima delle immagini di 3D Rewind Rome.

mercoledì 5 novembre 2008

I have a dream




Il sogno di Martin Luther King

Oggi, più che mai, mi sembra bello ricordare il discorso che Martin Luther King tenne il 28 agosto 1963 durante la marcia per il lavoro e la libertà davanti al Lincoln Memorial di Washington e nel quale pronunciò più volte la fatidica frase "I have a dream" (Io ho un sogno) attraverso la quale voleva illustrare l’attesa che coltivava - assieme a molte altre persone - affinché ogni uomo venisse riconosciuto uguale ad ogni altro, con gli stessi diritti e le stesse prerogative, proprio negli anni in cui - per dirla con le parole di Bob Dylan - i tempi stavano cambiando e solo il vento poteva portare una risposta.

Ecco il discorso integrale.
Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella storia del nostro paese. Cento anni fa un grande americano, alla cui ombra ci leviamo oggi, firmò il Proclama sull'Emancipazione. Questo fondamentale decreto venne come un grande faro di speranza per milioni di schiavi negri che erano stati bruciati sul fuoco dell'avida ingiustizia. Venne come un'alba radiosa a porre termine alla lunga notte della cattività.
Ma cento anni dopo, il negro ancora non è libero; cento anni dopo, la vita del negro è ancora purtroppo paralizzata dai ceppi della segregazione e dalle catene della discriminazione; cento anni dopo, il negro ancora vive su un'isola di povertà solitaria in un vasto oceano di prosperità materiale; cento anni dopo; il negro langue ancora ai margini della società americana e si trova esiliato nella sua stessa terra.
Per questo siamo venuti qui, oggi, per rappresentare la nostra condizione vergognosa. In un certo senso siamo venuti alla capitale del paese per incassare un assegno. Quando gli architetti della repubblica scrissero le sublimi parole della Costituzione e la Dichiarazione d'Indipendenza, firmarono un "pagherò" del quale ogni americano sarebbe diventato erede. Questo "pagherò" permetteva che tutti gli uomini, si, i negri tanto quanto i bianchi, avrebbero goduto dei principi inalienabili della vita, della libertà e del perseguimento della felicità.
È ovvio, oggi, che l'America è venuta meno a questo "pagherò" per ciò che riguarda i suoi cittadini di colore. Invece di onorare questo suo sacro obbligo, l'America ha consegnato ai negri un assegno fasullo; un assegno che si trova compilato con la frase: "fondi insufficienti". Noi ci rifiutiamo di credere che i fondi siano insufficienti nei grandi caveau delle opportunità offerte da questo paese. E quindi siamo venuti per incassare questo assegno, un assegno che ci darà, a presentazione, le ricchezze della libertà e della garanzia di giustizia.
Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all'America l'urgenza appassionata dell'adesso. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo è il momento di levarsi dall'oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia; questo è il momento di elevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell'ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. Sarebbe la fine per questa nazione se non valutasse appieno l'urgenza del momento. Questa estate soffocante della legittima impazienza dei negri non finirà fino a quando non sarà stato raggiunto un tonificante autunno di libertà ed uguaglianza.
Il 1963 non è una fine, ma un inizio. E coloro che sperano che i negri abbiano bisogno di sfogare un poco le loro tensioni e poi se ne staranno appagati, avranno un rude risveglio, se il paese riprenderà a funzionare come se niente fosse successo.
Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a quando ai negri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini della rivolta continueranno a scuotere le fondamenta della nostra nazione fino a quando non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia.
Ma c'è qualcosa che debbo dire alla mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. In questo nostro procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste.
Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà bevendo alla coppa dell'odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell'anima.
Questa meravigliosa nuova militanza che ha interessato la comunità negra non dovrà condurci a una mancanza di fiducia in tutta la comunità bianca, perché molti dei nostri fratelli bianchi, come prova la loro presenza qui oggi, sono giunti a capire che il loro destino è legato col nostro destino, e sono giunti a capire che la loro libertà è inestricabilmente legata alla nostra libertà. Questa offesa che ci accomuna, e che si è fatta tempesta per le mura fortificate dell'ingiustizia, dovrà essere combattuta da un esercito di due razze. Non possiamo camminare da soli.
E mentre avanziamo, dovremo impegnarci a marciare per sempre in avanti. Non possiamo tornare indietro. Ci sono quelli che chiedono a coloro che chiedono i diritti civili: "Quando vi riterrete soddisfatti?" Non saremo mai soddisfatti finché il negro sarà vittima degli indicibili orrori a cui viene sottoposto dalla polizia.
Non potremo mai essere soddisfatti finché i nostri corpi, stanchi per la fatica del viaggio, non potranno trovare alloggio nei motel sulle strade e negli alberghi delle città. Non potremo essere soddisfatti finché gli spostamenti sociali davvero permessi ai negri saranno da un ghetto piccolo a un ghetto più grande.
Non potremo mai essere soddisfatti finché i nostri figli saranno privati della loro dignità da cartelli che dicono:"Riservato ai bianchi". Non potremo mai essere soddisfatti finché i negri del Mississippi non potranno votare e i negri di New York crederanno di non avere nulla per cui votare. No, non siamo ancora soddisfatti, e non lo saremo finché la giustizia non scorrerà come l'acqua e il diritto come un fiume possente.
Non ha dimenticato che alcuni di voi sono giunti qui dopo enormi prove e tribolazioni. Alcuni di voi sono venuti appena usciti dalle anguste celle di un carcere. Alcuni di voi sono venuti da zone in cui la domanda di libertà ci ha lasciato percossi dalle tempeste della persecuzione e intontiti dalle raffiche della brutalità della polizia. Siete voi i veterani della sofferenza creativa. Continuate ad operare con la certezza che la sofferenza immeritata è redentrice.
Ritornate nel Mississippi; ritornate in Alabama; ritornate nel South Carolina; ritornate in Georgia; ritornate in Louisiana; ritornate ai vostri quartieri e ai ghetti delle città del Nord, sapendo che in qualche modo questa situazione può cambiare, e cambierà. Non lasciamoci sprofondare nella valle della disperazione.
E perciò, amici miei, vi dico che, anche se dovrete affrontare le asperità di oggi e di domani, io ho un sogno. E' un sogno profondamente radicato nel sogno americano, che un giorno questa nazione si leverà in piedi e vivrà fino in fondo il senso delle sue convinzioni: noi riteniamo ovvia questa verità, che tutti gli uomini sono creati uguali.

Io ho un sogno, che un giorno sulle rosse colline della Georgia i figli di coloro che un tempo furono schiavi e i figli di coloro che un tempo possedettero schiavi, sapranno sedere insieme al tavolo della fratellanza.
Io ho un sogno, che un giorno perfino lo stato del Mississippi, uno stato colmo dell'arroganza dell'ingiustizia, colmo dell'arroganza dell'oppressione, si trasformerà in un'oasi di libertà e giustizia.
Io ho un sogno, che i miei quattro figli piccoli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per il colore della loro pelle, ma per le qualità del loro carattere. Ho un sogno, oggi!.
Io ho un sogno, che un giorno ogni valle sarà esaltata, ogni collina e ogni montagna saranno umiliate, i luoghi scabri saranno fatti piani e i luoghi tortuosi raddrizzati e la gloria del Signore si mostrerà e tutti gli essere viventi, insieme, la vedranno. È questa la nostra speranza. Questa è la fede con la quale io mi avvio verso il Sud.

Con questa fede saremo in grado di strappare alla montagna della disperazione una pietra di speranza. Con questa fede saremo in grado di trasformare le stridenti discordie della nostra nazione in una bellissima sinfonia di fratellanza.
Con questa fede saremo in grado di lavorare insieme, di pregare insieme, di lottare insieme, di andare insieme in carcere, di difendere insieme la libertà, sapendo che un giorno saremo liberi. Quello sarà il giorno in cui tutti i figli di Dio sapranno cantare con significati nuovi: paese mio, di te, dolce terra di libertà, di te io canto; terra dove morirono i miei padri, terra orgoglio del pellegrino, da ogni pendice di montagna risuoni la libertà; e se l'America vuole essere una grande nazione possa questo accadere.

Risuoni quindi la libertà dalle poderose montagne dello stato di New York.
Risuoni la libertà negli alti Allegheny della Pennsylvania.
Risuoni la libertà dalle Montagne Rocciose del Colorado, imbiancate di neve.
Risuoni la libertà dai dolci pendii della California.
Ma non soltanto.
Risuoni la libertà dalla Stone Mountain della Georgia.
Risuoni la libertà dalla Lookout Mountain del Tennessee.
Risuoni la libertà da ogni monte e monticello del Mississippi. Da ogni pendice risuoni la libertà.
E quando lasciamo risuonare la libertà, quando le permettiamo di risuonare da ogni villaggio e da ogni borgo, da ogni stato e da ogni città, acceleriamo anche quel giorno in cui tutti i figli di Dio, neri e bianchi, ebrei e gentili, cattolici e protestanti, sapranno unire le mani e cantare con le parole del vecchio spiritual: "Liberi finalmente, liberi finalmente; grazie Dio Onnipotente, siamo liberi finalmente".


È possibile vedere il discorso di Martin Luther King sottotitolato in italiano su YouTube http://www.youtube.com/watch?v=TRhEHslaBXI