giovedì 25 marzo 2010

Le foreste riprendono fiato




Studio Fao sul mantello verde del pianeta

La buona notizia è che la deforestazione è diminuita.
La cattiva notizia è che si mangia ancora ogni anno una superficie grande quanto la Grecia.
Negli anni Novanta sparivano 16 milioni di ettari di alberi all'anno, nel primo decennio del nuovo secolo si è scesi a 13 milioni. Sono le cifre contenute nel rapporto che la Fao ha appena reso pubblico: uno studio condotto ogni cinque anni che ha utilizzato il contributo di 900 specialisti in 178 paesi.

Il mantello verde del pianeta, fino a qualche decennio fa ancora dominante, si è progressivamente ristretto fino ad arroccarsi sul 31 per cento delle terre emerse.
Ma questo dato, come tutti quelle precedenti, è destinato a essere rapidamente superato da un'erosione che continua a viaggiare a ritmi alti. Le perdite maggiori si sono registrate in America del Sud (4 milioni di ettari) e in Africa (3,4 milioni di ettari). In rosso anche l'Oceania, dove si continua a pagare lo scotto di un terribile periodo di siccità che ha colpito l'intero decennio. L'Asia invece ha i bilanci in positivo grazie a alla politica di rimboschimento sostenuta da Cina, India e Vietnam, anche se l'attacco alle foreste primarie non si è fermato. Stabile l'America del Centro Nord e in crescita la quota verde dell'Europa.

Il giudizio di Eduardo Rojas, vicedirettore della Fao è complessivamente positivo: "Per la prima volta il tasso di deforestazione mondiale sta scendendo grazie a sforzi condotti sia a livello internazionale che locale. I paesi non hanno solo migliorato le loro politiche di utilizzo delle foreste ma ne hanno anche assegnato l'uso alle popolazioni locali. Il tasso di deforestazione resta comunque alto e gli sforzi vanno raddoppiati".

In particolare vanno salvaguardate le foreste primarie, quelle non ancora intaccate, che costituiscono la roccaforte della biodiversità terrestre: oggi rappresentano il 36 per cento delle foreste totali ma hanno perso 40 milioni di ettari in 10 anni a causa del degrado, del taglio e della riconversione a usi agricoli. L'altro caposaldo della conservazione sono i boschi della rete dei parchi che dal 1990 è cresciuta di 94 milioni di ettari raggiungendo il 13 per cento della superficie complessiva delle foreste.

Nonostante il leggero miglioramento, la situazione dunque resta preoccupante. Gli incendi e gli attacchi dei parassiti colpiscono ogni anno l'1 per cento delle foreste. E, in assenza di un valido piano di intervento, il dato è destinato ad aggravarsi a causa dei cambiamenti climatici che stanno alterando il ciclo idrico. La deforestazione a sua volta accelera il processo del cambiamento climatico: a livello globale si calcola che nel periodo 2000 - 2010 lo stock di carbonio contenuto nella biomassa delle foreste si sia ridotto di 500 milioni di tonnellate.

La Repubblica © Riproduzione riservata (25 marzo 2010)

lunedì 22 marzo 2010

Ginnastica... anche al PC



Esercizi al computer per stare meglio


Molti di noi, amici blognauti, per lavoro, per passione o per altro passano molto del loro tempo davanti allo schermo del computer, assumendo spesso e volentieri posizioni e posture sbagliate.
Dallo squilibrio posturale derivano dolore cervicale, dorsale o lombosacrale, problemi a gomiti, spalle e alla mani. Cambiare ogni tanto posizione può aiutare a stare meglio, ma non guasta fare anche un po’ di 'ginnastica' per aiutare a sciogliere i muscoli della schiena, del collo, delle gambe e delle braccia.

Ecco i consigli del professor Ferdinando Priano, specialista in ortopedia e medicina dello sport dell’università di Genova, pubblicati su La Repubblica Salute.
MANI
Chiudere e aprire le dita della mano, ci si può aiutare nel movimento con l'altra mano
OCCHI
Ogni 15-20 minuti bisogna guardare altrove e fissare un oggetto ad almeno 60 cm di distanza. Chiudere gli occhi per alcuni secondi, favorendo il ricambio lacrimale
BRACCIA
La tensione del collo spesso causa la cervicale.
Si possono rilassare i muscoli facendo ruotare la testa lentamente da un lato all’altro, o inclinandola davanti e dietro il più possibile. Tutti i movimenti vanno eseguiti lentamente
BRACCIA
Allungare le braccia in avanti, alzare e abbassare la mano lentamente come per un saluto.
Poi ruotare le mani 10 volte con il palmo aperto
SPALLE
Mentre si è seduti, allungare braccia e spalle, come se si volesse raggiungere qualcosa in alto. Mantenere le braccia sopra la testa, muovendo le dita di ambo le mani.
Inclinare poi il dorso da un lato e dall’altro
GAMBE
Alzarsi, muovere le gambe, ma anche telefonare o fare un giro della sedia.
Tutto ciò, permette di rilassare i muscoli degli arti inferiori
RELAX
Ogni 30-60 minuti fare una vera pausa, durante la quale distrarsi.
Bere qualcosa, e risposare le zone del corpo più stanche

Comunque un modo semi-serio per fare davvero ginnastica al PC esiste per davvero.
Si chiama Workrave ed è un programma libero che aiuta ad organizzare la propria ginnastica da ufficio: il programma, una volta installato sul proprio PC, in base all’attività ricorda di prendere delle pause ed avvisa quando il limite di ore giornaliero è stato superato.
In parole povere... il programma, ad intervalli di tempo configurabili dall'utente, ricorda che è arrivato il momento di prendersi una pausa; inoltre suggerisce una serie di esercizi da fare per rilassare braccia, occhi, spalle, schiena, ecc…
Si possono configurare 3 tipi di intervallo: micro pause, pause caffè e durata massima dell’attività lavorativa. Il programma è in inglese, ma è possibile scaricare anche un opuscolo in italiano, al sito http://www.workrave.org/leaflet/.

La cosa interessante è che in alcuni paesi (molto più sensibili del nostro in termini di rispetto per i lavoratori: per esempio l’Olanda) si usa propri in ufficio, obbligatoriamente!


giovedì 11 marzo 2010

Storia a fumetti



Storia di Astarte il cuore di cane

Come altre volte mi è capitato di raccontare in queste pagine del blog, sono un amante di fumetti e mi piace molto quando questi vengono utilizzati per raccontare in maniera diversa la storia.
Domenica mi è capitato di leggere tra le pagine de La Repubblica questo racconto di Roberto Saviano su un'opera a fumetti di Andrea Pazienza (cominciata da questo maestro del fumetto poco prima di morire e rimasta incompiuta) sulla guerra di Annibale vista attraverso gli occhi di un mastino (Fandango libri, 2009, 20,00 €uro).

Vi racconto l'ultimo sogno di Paz. Storia di Astarte il cuore di cane
© 2010 by Roberto Saviano / Agenzia Santachiara
© Marina Comandini Pazienza

Storia di Astarte è un sogno bellissimo, l'ultimo di Andrea Pazienza. Un'opera incompiuta. È un sogno classico, di quelli che quando ti svegli ti senti al centro dell'universo, come se avessi fatto parte della storia e il tuo fosse stato un ruolo attivo. Quando mi sono arrivate le tavole, quando per la prima volta le ho avute tra le mani, confesso di esserne rimasto folgorato. I disegni sono meravigliosi, precisi anche quando appena tratteggiati. E il testo è epica. Andrea Pazienza riesce, attraverso un cane, a costruire una atmosfera di combattimento e scontro, dove ogni parte del conflitto diviene chiaramente una scelta tra bene e male. Tutto attraverso un cane.

Le sperimentazioni che aveva fatto negli anni precedenti, spingendosi da un estremo all'altro delle possibilità espressive del linguaggio a fumetti, hanno trovato in Storia di Astarteuna ricomposizione naturale e perfetta. Non ci sono sbavature, non c'è nulla di manieristico, non c'è l'errore in cui cadrà chi dopo di lui si cimenterà nel racconto classico, ossia la retorica da centurione che tutto deve dire con flemma e ieraticità. No, le sue tavole sono naturali, anche quando sono grumi d'inchiostro soltanto. E muscoli da cane combattente.

Io vengo dalla terra che pregiudicò ad Annibale la vittoria su Roma. Vengo dalla terra dove si fermò per i suoi dannati ozi. Dove, prima di intraprendere l'ultima fatale fatica, decise di riposarsi e far riposare il suo esercito. Annibale trascorse l'inverno a Capua e i suoi uomini, abituati alla fame da manipolo e alle condizioni più difficili,
furono facile preda del torpore della Campania felix. Vino, libagioni, bagordi, donne e bagni termali li fiaccarono nell'anima e nei corpi. Peccato davvero non aver potuto vedere come Pazienza avrebbe descritto la mia terra, come ne avrebbe disegnate le bellezze. Avrei voluto "sognarlo" quell'angolo di paradiso perduto, nell'inchiostro di Paz.
Storia di Astarte è un sogno dal quale ti svegli di soprassalto. Un sogno solenne dal risveglio brusco. Eppure, prima che l'eroina gli fermasse il cuore, Pazienza ha saputo darci un'opera avvincente e colma dell'epica propria delle storie che sembrano secondarie ma che la letteratura riesce a rendere fondamentali. Si percepisce quasi, in Paz, il piacere di lasciarsi andare a un finale diverso, di pensare a come sarebbe andata la storia se il generale nero Annibale avesse vinto. L'Africa era stata a un passo dallo schiacciare per sempre Roma e in Astarte, forse proprio nella sua incompiutezza, c'è la possibilità di una storia non realizzata.

Il fumetto viene come cantato a Pazienza dal cane di Annibale, che gli appare in sogno: "Li senti i campanelli, le risate, le urla, il bramito dei cammelli?", dice Astarte a Pazienza, "Spalanca gli occhi adesso, apri le nari... è Cartagine" e inizia a raccontargli le sue gesta. I primi anni di vita da cucciolo, l'addestramento alla guerra, poi gli scontri in battaglia e il legame unico e umanissimo tra lui e Annibale. Astarte è lì, al seguito dell'esercito cartaginese, dalla nascita in Spagna fino alla marcia in Italia, attraverso i Pirenei e sul Rodano. Ai piedi delle Alpi ci sarà il primo scontro coi Romani, e qui la storia si interrompe, perché a interrompersi è la vita di Pazienza.
Storia di Astarte ha come sfondo, dunque, la Seconda guerra punica, ma si apre con una citazione da Pascoli, "La grande proletaria si è mossa verso la quarta sponda", che celebra l'invasione italiana della Libia: "La grande proletaria ha trovato luogo per loro. [...] Là i lavoratori non saranno rifiutati, come merce avariata, al primo approdo; e non saranno espulsi, come masnadieri, alla prima loro protesta; e non saranno, al primo fallo d'un di loro, braccheggiati inseguiti accoppati tutti, come bestie feroci. [...] Vivranno liberi e sereni su quella terra che sarà una continuazione della terra nativa. Anche là è Roma".

Storia di Astarte, insieme a tutto il resto, sarà forse anche una critica appena accennata alla perenne ricerca di una "quarta sponda", che dalle guerre puniche attraverso la campagna di Libia, arriva a quella che ci è più familiare, che dà manodopera a basso costo, lager in cui stipare chi tenta di costruirsi una vita in Italia, discariche improvvisate in cui smaltire i rifiuti tossici di cui il Sud è ormai stracolmo.

Ma nonostante il tentativo di voler attribuire uno "scopo" al lavoro di Pazienza, Storia di Astarte rimane un'opera d'arte. Un connubio perfetto ed equilibrato tra parole e immagini a sancire la grandezza di un intellettuale del nostro tempo.
E vale la pena ricordare quello che lui stesso ci ha confidato sul suo lavoro, con una frase densa di significati: "Il fumetto è evasione, è sempre evasione, deve essere evasione, del resto la parola evasione è una bellissima parola, evadere è sempre bello, la cosa più saggia da fare... Poi se c'è qualcos'altro ben venga".


martedì 9 marzo 2010

Roma by night



Passeggiata e fotografia notturna

Cari amici blognauti
qualche giorno fa ho passato una bella serata in compagnia di nuovi amici, tutti appassionati di fotografia come me, con i quali ci siamo dati appuntamento per trascorrere qualche ora insieme e fare un po' di scatti notturni nella zona S. Pietro - Castel S. Angelo a Roma.
La passeggiata e la compagnia sono stati molto divertenti... anche se durante il percorso sono riuscita a spaccare in due pezzi il mio cavalletto (in realtà moooolto antico e poco pratico) e, di conseguenza, ho dovuto limitare gli scatti, approfittando solo dei diversi muretti e appoggi di fortuna incontrati strada facendo.

Inserisco qui alcune mie foto... con la speranza che il risultato finale sia gradevole e di aver colto anche scorci interessanti di una zona della mia città sin troppo conosciuta e fotografata.

S. Pietro: il cupolone in cornice (Nikon D200, Nikkor 18-70)

Il colonnato e la luna (Nikon D200, Nikkor 18-70)

Colonne a 180° (Nikon D200, fisheye Samyang 8mm)

Inutile dirvi che qualunque critica, suggerimento e commento è ben accetto!!!!
Alla prossima escursione e resoconto fotografico...

lunedì 8 marzo 2010

Sulle tracce dei ghiacciai



1909 - 2009: i cambiamenti climatici sui ghiacciai


Dal 25 febbraio al 1 aprile 2010 a Roma c'è una bellissima mostra fotografica dal titolo Sulle Tracce dei Ghiacciai; 1909 – 2009: un secolo di cambiamenti climatici sui ghiacciai del Karakorum attraverso la quale si vuole sensibilizzare l'opinione pubblica verso una maggiore attenzione alle problematiche dell'ambiente, dei cambiamenti climatici e della gestione sostenibile delle risorse naturali in genere... prima tra tutte l'acqua.

L’esposizione - promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma ed organizzata dall’Associazione Macromicro in collaborazione con Enel Green Power e Zètema Progetto Cultura - espone i risultati della prima spedizione del progetto fotografico-scientifico “Sulle Tracce dei Ghiacciai”, avvenuta nel 2009 tra le montagne del K2, Karakorum, in Pakistan.

Ghiacciaio Baltoro da sopra Campo Concordia
(Massimo Terzano, 1929 –
©Associazione Ardito Desio / Maria Emanuela Desio)
e Panoramica a 270° dell'intero ghiacciaio Baltoro (©Fabiano Ventura, 2009) rieffettuata per la prima volta dopo 80 anni: si noti l'aumento dei laghi glaciali che indicano una maggiore ablazione superficiale

La mostra è composta da oltre 40 stampe di alta qualità e grandi dimensioni ed offre un confronto tra immagini storiche (realizzate ad inizio secolo da Vittorio Sella e Massimo Terzano) e moderne (realizzate da Fabiano Ventura) dei ghiacciai del Karakorum, per evidenziare le variazioni occorse negli ultimi 100 anni a tali ghiacciai, sensibili indicatori dei cambiamenti climatici in atto sul nostro pianeta.
Due grandi schermi LCD Sony - presenti nella sala - mostrano inoltre il trailer del documentario (realizzato da SD Cinematografica durante la spedizione) e uno slideshow di immagini storiche e moderne.

Sono previsti alcuni incontri con Fabiano Ventura i prossimi venerdì 12 e 19 marzo 2010 dalle ore 17:00 alle 18:00.

Sulle tracce dei ghiacciai. Fotografie di Fabiano Ventura
ingresso libero
sala S. Rita, via Montanaran.8 (vicino piazza Campitelli e a due passi da piazza Venezia)
orari: da martedì a sabato dalle 10:00 alle 18:00 (chiuso il lunedì e la domenica)


Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito del progetto.
Altrettanto interessante è leggere dell'esperienza sin qui fatta direttamente dalle parole di Fabiano Ventura che ha realizzato uno splendido life sul sito della Nital.