sabato 25 aprile 2009

I padroni della luce

Giovedì 23 aprile è comparso su La Repubblica un bellissimo articolo di Federico Rampini che vogli riportarvi - amici blognauti - perchè mi sembra utile come spunto di riflessioni sulle condizioni del nostro pianeta, sotto molti punti di vista: da quelli umani e sociali, a quelli dell'ambiente, a quelli economici e politici.

I padroni della luce
di Federico Rampini

Cos'è la modernità?
Comunque la definiamo, da oggi sicuramente sappiamo dov'è la "nostra" modernità: è il regno della luce. Un regno dai confini precisi e spietati, oltre i quali c'è un'immensa umanità delle tenebre.
Per capire il mondo in cui viviamo ora abbiamo questo planisfero straordinario, risultato di 400 immagini satellitari montate per costruire un'unica foto. È la Terra come se fosse tutta simultaneamente avvolta nella notte.







Un'immagine della Terra di notte composta da più immagini riprese da oltre 400 satelliti Nasa

È un'oscurità trafitta da milioni di punti luminosi, qui densissimi, là più radi, altrove inesistenti. Sono le luci dell'urbanizzazione, dello sviluppo, della produzione di ricchezza, della densità civile, dei flussi di comunicazione. Ecco che grazie alla notte tutto diventa più chiaro: i confini tra le civiltà, i dislivelli di benessere, i fossati tecnologici. Questo planisfero condensa lezioni di geopolitica; analisi sulla globalizzazione; scenari sul futuro dell'ambiente; rapporti di forza demografici. Dà un'angosciosa visibilità alle diseguaglianze.

Ciascuno prenda il suo tempo, si soffermi a fissare queste immagini prese dai satelliti: sono l'inizio di tanti percorsi d'indagine per decifrare il senso della nostra epoca. Questo planisfero andrebbe appeso nella aule scolastiche e universitarie, dovrebbe aprire le lezioni di geografia, storia, economia, sociologia, scienze politiche. Osservate dove il regno della luce è imperioso e incontrastato. Splende l'Europa; tutta la parte abitata degli Stati Uniti; il Giappone. È quella che fu la Trilaterale. È l'asse delle liberaldemocrazie capitaliste che ha fatto e disfatto i destini del pianeta dopo la seconda guerra mondiale. Prima ancora era il mondo delle potenze coloniali o neocoloniali. È l'epicentro delle rivoluzioni tecnico-industriali del Novecento. Sembra quasi di percepire un'antica arroganza dietro quelle tre zone di luce così abbagliante. Ma non sono più sole. Vista dalla stratosfera è ben luminosa tutta la fascia sviluppata della Cina, nuovo imponente protagonista dello sviluppo e della modernizzazione, ma ben diverso dal vecchio club delle democrazie. Il triangolo dell'India è perfettamente riconoscibile grazie a una luce diffusa, omogenea, non troppo intensa ma priva di ombre: l'immagine fedele di una modernità "soft", che ha tentato di evitare gli strappi di accelerazioni troppo brutali. Quelle due vaste zone di luci recenti sarebbero state invisibili dallo Sputnik sovietico o dagli astronauti americani che andarono sulla luna: solo da un paio di decenni i due miliardi del nuovo ceto medio asiatico hanno acceso lampadine e televisori, computer e fari delle automobili.

Irregolare, a chiazze di leopardo, la luce segnala oasi di sviluppo in Medio Oriente e nel Golfo Persico. La Russia bianca è un'appendice sbiadita della nostra Europa; emana verso il resto dei suoi territori fino alla Siberia dei fasci tenui, le arterie di uno sviluppo petrolio-diretto. Qualche sottile zona costiera dell'America latina lancia i suoi messaggi verso l'universo: ci siamo anche noi, ce l'abbiamo fatta. Sono quelli entrati finalmente nel G-20, dove si concentra l'80% della ricchezza mondiale. E tutto il resto? Forse è da lì che bisognerebbe partire: perché anche senza contare gli oceani, nel mondo emerso il buio è quasi più esteso della luce. Va decifrato. Non tutte le oscurità sono uguali. Ci sono vaste zone nere che indicano geografia e demografia favorevoli: Canada e Australia, ricchi di natura selvaggia e materie prime, con popoli sparpagliati su territori sconfinati. Ci sono invece zone di buio affollatissime. Il continente nero con minuscole eccezioni (uno spicchio di Sudafrica) è rimasto ai margini della globalizzazione: la fiammata già esaurita delle materie prime non ha seminato i germi di una modernità solida. L'Asia centrale è in gran parte scura, per i satelliti che scrutano nella notte. Visto che là si combatte da otto anni per stanare Osama bin Laden, anche i conflitti esplosi dopo l'11 settembre 2001 hanno una declinazione in termini di luce contro tenebre. Non è per forza un giudizio di valori; è la constatazione che gli antagonismi più distruttivi coincidono in parte con dei confini di modernità misurati in gigawatt. Già, come dimenticare che tutti quegli addensamenti luccicanti per bucare la notte richiedono centrali elettriche, energia? Il regno della luce possiamo confrontarlo con altre geomappe satellitari, dell'inquinamento atmosferico. Coincidono perfettamente.

È possibile rileggere l'articolo all'indirizzo http://www.repubblica.it/2009/04/sezioni/ambiente/earth-day-2009/padroni-luce/padroni-luce.html

martedì 21 aprile 2009

Sentiero della Memoria




Trekking per ricordare la nostra storia

Il 25 e 26 aprile 2009 verrà inaugurato il Sentiero della Memoria, un itinerario voluto dai Comuni di Pelago, Pontassieve, Rufina e dalla Comunità Montana della Montagna Fiorentina e realizzato dal gruppo GEO di Sieci e dalla sottosezione del CAI di Pontassieve.

Sabato 25 aprile, la partenza sarà dalla Consuma alle 10:30, si passerà quindi da Podernuovo e da Berceto, ove nel 1944 sono avvenute stragi di civili, per poi fermarsi la sera a Pomino per la cena (seguita da uno spettacolo musciale) ed il pernottamento.
Il giorno successivo - domenica 26 aprile - si passerà da Rufina e dalla Pievecchia, altro luogo teatro di feroci rappresaglie contro la popolazione, per poi concludere la passeggiata a Pontassieve con arrivo previsto nel tardo pomeriggio.

I Comuni e la Provincia di Firenze offriranno i pranzi per i due giorni, le merende e contribuiranno alla copertura dei costi per la cena a Pomino, che ai partecipanti alla camminata costerà soltanto 5 euro (18 per chi non cammina).
Un servizio di navetta attivo al termine delle due giornate riporterà ai luoghi di partenza chi è venuto con mezzi propri. Croce Azzurra di Pontassieve e Misericordie di Pontassieve e Rufina provvederanno all'organizzazione del pernottamento a Pomino, presso la locale scuola e nelle tende.



giovedì 9 aprile 2009

La pena di morte nel 2008



Rapporto 2008 di Amnesty International

"La pena di morte è la punizione estrema. È crudele, inumana e degradante. Nel XXI secolo non dovrebbe esserci più posto per decapitazioni, sedie elettriche, impiccagioni, iniezioni letali, fucilazioni e lapidazioni"
(Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International)

Diffondendo il rapporto "Condanne a morte ed esecuzioni nel 2008", Amnesty International ha reso noto che tra gennaio e dicembre dello scorso anno sono state messe a morte almeno 2.390 persone in 25 paesi e sono state emesse almeno 8.864 condanne alla pena capitale in 52 stati.
Il maggior numero di esecuzioni è stato riscontrato in Asia, dove Afghanistan, Bangladesh, Cina, Corea del Nord, Giappone, Indonesia, Malaysia, Mongolia, Pakistan, Singapore e Vietnam continuano a ricorrere alla pena di morte. Solo in Cina hanno avuto luogo quasi tre quarti delle esecuzioni su scala mondiale, 1.718 su 2.390. Il secondo maggior numero di esecuzioni, 508, è stato registrato nella regione Africa del Nord - Medio Oriente. In Iran sono state messe a morte almeno 346 persone, tra cui otto minorenni al momento del reato, con metodi che comprendono l'impiccagione e la lapidazione. In Arabia Saudita, le esecuzioni sono state almeno 102, solitamente tramite decapitazione pubblica seguita, in alcuni casi, dalla crocifissione.
Nel continente americano solo gli Usa hanno continuato a ricorrere con regolarità alla pena di morte, con 37 esecuzioni portate a termine lo scorso anno, la maggior parte delle quali in Texas. L'unico altro stato in cui sono state eseguite condanne a morte è stato Saint Christopher e Nevis, il primo dell'area caraibica ad aver ripreso le esecuzioni dal 2003.
L'Europa sarebbe una "zona libera dalla pena di morte" se non fosse per la Bielorussia, dove l'uso della pena di morte è avvolto dalla segretezza. Le condanne vengono eseguite con un colpo di pistola alla nuca e non vengono fornite informazioni sulla data dell'esecuzione né sul luogo di sepoltura.
Nell'Africa sub-sahariana, secondo dati ufficiali, sono state eseguite solo due esecuzioni ma le condanne a morte sono state almeno 362. Quest'area ha registrato un passo indietro, con la reintroduzione della pena di morte in Liberia per i reati di rapina, terrorismo e dirottamento.In alcuni stati l'uso della pena di morte rimane avvolto nel mistero: in Cina, Bielorussia, Mongolia e Corea del Nord, le condanne sono eseguite in assoluta segretezza e senza trasparenza.

Per approfondire
Comunicato stampa "Amnesty International pubblica i dati sulla pena di morte nel mondo: l'anno scorso 2390 esecuzioni, il 72 per cento delle quali in Cina"
I paesi abolizionisti e quelli mantenitori

Documenti Amnesty da scaricare
le tabelle sulle condanne a morte emesse ed eseguite nel mondo nel 2008 (80.34 KB)
la scheda dei paesi che hanno abolito la pena di morte dal 1976 (50.05 KB)
la scheda sulle ratifiche di trattati internazionali sulla pena di morte (88.38 KB)
i messaggi chiave e i numeri sulla pena di morte nel 2008 (79 KB)

http://www.amnesty.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php?L=IT&IDPagina=1903&

mercoledì 8 aprile 2009

Il Tao




TAO... ovvero la VIA, il PRINCIPIO

Il TAO - (道 letteralmente la Via o il Sentiero) che spesso viene tradotto come Il Principio - è uno dei principali concetti alla base della filosofia cinese.
Per dirla con una sola parola: il Tao "è"... "È l'eterna, essenziale e fondamentale forza che scorre attraverso tutta la materia dell'universo".

Il Tao è solitamente associato alla filosofia taoista tradizionale cinese per la quale rappresenta, appunto, l'universo. Quest'ultimo all'inizio del tempo era in un stato chiamato Wu Chi (= assenza di differenziazioni/assenza di polarità); poi, in un certo momento, si formarono due polarità di segno diverso che rappresentano i principi fondamentali dell'universo:
- YANG, ovvero il principio attivo e luminoso, maschile, rappresentato in bianco ed identificato con il sole.
- YIN, ovvero il principio passivo ed oscuro, femminile, rappresentato in nero ed identificato con la luna.
È importante evidenziare che nella filosofia taoista Yin e Yang non hanno alcun significato morale, come buono o cattivo, e sono considerati elementi di differenziazione complementari.
Yin e yang sono opposti e complementari tra di loro, relativi (si può essere yin sotto un certo aspetto e yang sotto un altro) e non antitetici, tanto che nella pienezza dell'uno è implicita l'origine dell'altro. Il loro alternarsi determina tutte le cose. Yin e yang sono i due princìpi che mantengono l'ordine naturale del Tao.


I due principi iniziarono subito ad interagire, dando origine alla suprema polarità (=T'ai Chi).
Il simbolo da tutti conosciuto come Tao è il più famoso di molti simboli che rappresentano questa suprema polarità e che sono chiamati T'ai Chi T'u.
Il Tao può essere interpretato come una sorta di risonanza che risiede nello spazio vuoto lasciato dagli oggetti solidi.
Allo stesso tempo, però, esso scorre attraverso gli oggetti ai quali dà le loro caratteristiche. Nel Tao Te Ching (in cinese Daodejing: un breve testo filosofico la cui origine è controversa) si dice che il Tao nutre tutte le cose, che "crea una trama nel caos". La caratteristica propria di questa trama è una condizione di inappagabile desiderio, per cui i filosofi taoisti associano il Tao al cambiamento.

Aspetto religioso
Come religione popolare, il Taoismo mise in atto diverse pratiche per potenziare e per rendere immortale il corpo: diete alimentari di vario tipo (inclusa l'ingestione di prodotti ottenuti tramite ricerche alchemiche), tecniche respiratorie (come lo yoga cinese), ginniche, sessuali e contemplative.
Nelle numerose leggende taoiste, un posto di rilievo è assegnato ai cosiddetti "Otto Immortali" (Baxian), un gruppo di personaggi (uomini e donne) che, avendo ottenuto in vita poteri soprannaturali, sono stati santificati dopo morti. Oltre agli Immortali, e accanto a Laozi - identificato spesso con Huanlao (Il Vecchio Giallo), uno dei cinque creatori del cosmo - c'è un numero elevatissimo di divinità eterogenee, organizzate gerarchicamente, come i protettori di mestieri e dei fenomeni atmosferici; gli spiriti degli elementi della natura; le anime di diverse località (cimiteri, luoghi, guadi, strade); i demoni; le anime degli impiccati, degli annegati e degli antenati; i santi taoisti, confuciani e buddhisti.

Aspetto filosofico
L'obiettivo del Taoismo filosofico è quello di raggiungere la santità, lo stato di perfetta armonia con il mondo naturale, uno stato che si acquista uniformandosi ad esso tramite la meditazione e l'estasi, che permettono l'identificazione con il Tao.
La natura non deve essere alterata dall'azione umana, e per questo il taoista pratica e predica il "non agire" (wu wei) in tutti i campi (anche in quello politico), non lasciandosi turbare né dai mutamenti, né dalla morte.


venerdì 3 aprile 2009

Omeopatia e la libertà di scegliere




Omeopatia

OK... mi sto avvicinando a questa branca della medicina da pochissimo tempo.
OK... ne so davvero poco e ancora devo studiare tutto.
OK... è un viaggio lungo, ci vuole tempo e pazienza e ancora devo provare.... ma vi confesso che sono già contenta di "essere salita a bordo" di questa nuova avventura!!!

Non credo tanto alle coincidenze... ma talvolta i casi della vita ci portano a riflettere...

Proprio a metà settimana ho fatto la mia prima visita omeopatica e in questi giorni, in ogni parte del mondo, verrà festeggiata la Giornata mondiale dell'omeopatia, promossa annualmente dalla Liga Medicorum Homeopatica Internationalis (Lmhi).
La Giornata dell’Omeopatia vuole essere un evento che raccolga l’interesse di chi ha scelto di usare la medicina omeopatica per curarsi, ma ha anche l’obiettivo di far comprendere a chi non usa l’omeopatia o a chi la avversa, l’importanza del confronto con un paradigma scientifico diverso, rinforzando il messaggio della libertà di scelta terapeutica.

Quello che mi ha più colpito durante la mia visita dal medico omeopata è stata la sua capacità di ascoltare e, nello stesso tempo, la sua abilità nel pormi le domande giuste (al momento giusto) per permettermi di comprendere quei problemi, quei dubbi, quelle mie insicurezze... che sono probabilmente all'origine di disturbi che poi possono condizionare il nostro organismo.

L'omeopatia, riconosciuta come un sistema medico o specialità medica, in alcuni paesi dell'America centrale e del sud, dell'Asia e dell'Europa, nel nostro paese non ha ancora un riconoscimento da parte del sistema sanitario nazionale (eccezion fatta per la Regione Toscana che ha recentemente inserito l'omeopatia tra le cure mediche riconosciute e prescrivibili alla Asl).
È questo uno dei punti all'ordine del giorno della Giornata mondiale: dai medici e pazienti omeopatici (circa 8 milioni di persone utlizzano oggi l'omeopatia in Italia) viene infatti chiesta una legge che regoli la medicina omeopatica e non solo... tuteli anche i cittadini-pazienti contro fenomeni di "abusivismo terapeutico".

Celebrata ovunque il 10 aprile, quest'anno, nei paesi europei, la Giornata è stata anticipata a giovedì 2 per evitare la coincidenza delle festività pasquali. Per vedere i programmi e le attività previste si possono consultare i siti www.fiamo.it oppure www.apoitalia.it.