martedì 31 marzo 2009

La doppia notte del Ruyi

Carissimi amici Blognauti, scusate il mio silenzio di queste settimane.... ma qualche impiccio di lavoro non mi permette di seguire assiduamente Alfatown e di mettere con più regolarità e frequenza notizie e avvisi.
Ma eccomi qua...


Il ritorno di Whai Whai

Forse i frequentatori più assidui del Blog si ricorderanno di un post che ho pubblicato nell'ottobre 2008 (http://alfatown.blogspot.com/2008/10/caccia-ai-tesori-di-roma.html) su una caccia al tesoro che si teneva tra le strade e i monumenti di Roma.
Molti amici avevano trovato la notizia e la manifestazione del Ruyi (Whai Whai) interessante e così torno a darvi alcune informazioni sui nuovi appuntamenti.

Visto il successo dell’anno scorso, quest’anno gli organizzatori hanno deciso di raddoppiare e i segni (e il gioco) del Ruyi saranno sia a Venezia che a Roma, cioè nelle due città che hanno assistito al passaggio del magico scettro cinese.
E la ricerca sarà simultanea!
Partiranno due sfide nello stesso momento ma a molti chilometri di distanza, nelle due città.

L’appuntamento è per venerdì 3 aprile alle ore 21,30: a Roma l'appuntamento è a piazza Navona, a Venezia in campo San Polo. Chi vuole giocare non deve far altro che farsi trovare in uno dei due luoghi, puntuali e muniti del quaderno whaiwhai relativo alla città e telefono cellulare; sarà possibile suddividersi anche in squadre (sono consigliati piccoli gruppi anche perchè il premio in palio per ciascuna sfida sarà per due persone).
La gara avrà inizio con l’invio di una parola chiave che verrà svelata direttamente sul luogo dell'appuntamento: da quel momento la sfida comincerà e si potrà giocare per tre ore nelle due città. I due gruppi che per primi arriveranno in fondo, risolvendo l’enigma dell’ultima tappa, avranno vinto la Notte del Ruyi!

Cosa si vince?
Beh i trionfatori delle due sfide si meritano di andare a misurarsi nell’altra città del Ruyi. Quindi chi vince ha diritto ad un pernottamento per due nella città in cui non ha giocato. Insomma.... chi vince a Roma, va a Venezia; chi vince a Venezia, va a Roma!
Non resta che prepararsi e partecipare!

Per saperne di più è possibile andare sul sito http://www.whaiwhai.com/index.php

lunedì 23 marzo 2009

Foresta di coralli neri


Corallo nero: specie rara nel Mediterraneo

Sui fondali di Scilla, in Clabria, è stata recentemente scoperta la più grande foresta di corallo nero (30.000 colonie), una specie molto rara e molto difficile da osservare in natura vista la profondità alla quale cresce: da 50 a oltre 200 metri.

La scoperta fatta dagli scienziati marini dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale Ispra (ex Icram) - impegnati in un progetto di monitoraggio della biodiversità marina in Calabria - apre scenari del tutto inediti. La presenza della foresta (che di nero, però, ha solo lo scheletro) più estesa del mondo è stata documentata da Rov, un robot sottomarino utilizzato per le analisi e per osservare, filmare e fotografare. Rov, comandato dalla superficie, si è immerso con il suo occhio elettronico nei fondali del Tirreno calabrese per catturare e restituire immagini mozzafiato di specie di coralli, gorgonie, alcionari, pennatulacei e pesci rarissimi, molti dei quali mai osservati nel loro ambiente naturale.

In realtà, non è solo il mare di Scilla a riservare sorprese agli scienziati marini che parlano di "rara ricchezza da salvaguardare". Nel Golfo di Lamezia, zona ritenuta di grande interesse sia dal punto di vista fisico che da quello biologico, sono state infatti osservate, a circa 150 metri di profondità, per la prima volta nel loro ambiente naturale, cinque altre colonie di un’altra specie di corallo nero: il rarissimo Antipathes dicotoma. Il risultato non è da poco... se si pensa che, a livello mondiale, sono stati raccolti e studiati solo cinque esemplari di questo coralligeno, l’ultimo dei quali - individuato nel 1946 nel Golfo di Napoli - venne donato al Museo dell’Università di Harvard.

I fondali marini rocciosi, che si trovano a profondità comprese tra i 50 e i 450 metri, rappresentano, per gli studiosi di biologia marina, delle vere e proprie miniere in materia di biologia e ecologia. "Le analisi genetiche e istologiche che i ricercatori del Dipartimento di Scienze del mare dell’ Università Politecnica delle Marche stanno eseguendo sui frammenti dei coralli raccolti - spiega Simonepietro Canese, responsabile del progetto - stanno aprendo numerosi interrogativi su queste specie rare e protette, per la prima volta osservate e studiate nel loro ambiente naturale".

Caratteristiche principali
classificazione: il corallo nero (Antipathes subpinnata) appartiene alla classe dei coralli, o Antozoi, che consistono di piccoli 'polipi', grandi qualche millimetro, radunati in colonie di individui simili che, producendo carbonato di calcio, formano lo scheletro che li fa somigliare ad un albero. Il più conosciuto è il corallo rosso, ma esistono anche le specie gialla e bianca. I polipi del corallo nero hanno sei tentacoli piuttosto piccoli, al contrario del corallo rosso in cui si contano otto tentacoli
aspetto & vita: da non confondersi con il falso corallo nero, la Gerardia Savaglia, l'Antipate cresce sulle rocce in verticale e possiede tronchi di colore nero o molto scuro che si ramificano in rami sempre piu' sottili ed esili facendo assumere alle colonie un aspetto vaporoso. Le colonie coralline, in generale, costituiscono i più vecchi organismi animali vivi al mondo. Si stima che alcuni coralli abbiano quasi un migliaio di anni.

martedì 10 marzo 2009

Le api sono tornate!!!!


California del Sud in fiore e finalmente tornano le api

leggo con piacere una notizia - del 9 marzo 2009 - sullo stato dell'ambiente del nostro pianeta che mi fa molto piacere.
Riporto, quindi, integralmente l'articolo in maniera tale da condividere con tutti gli amici blog-nauti che come me sono attenti a questi fenomeni!

Dopo anni di allarme, gli insetti si sono ripresentati in massa nei campi fioriti. E allevatori, agricoltori ed esperti tirano un sospiro di sollievo. Einstein avrebbe detto: "Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita".

BUONE notizie dagli Stati Uniti: nella California del Sud, ricoperta ora di campi e alberi fioriti, sono tornate le api; proprio lì dove avevano iniziato a scomparire tre anni fa facendo preoccupare ambientalisti ed esperti climatici. Un allarme esteso anche all'Europa, che non aveva risparmiato neppure l'Italia, dove nel giro di un anno la popolazione delle api si è dimezzata. Nel 2006 negli Stati Uniti fu lanciato il primo grido d'allarme perché gli insetti si erano presentati all'appuntamento con la primavera a ranghi molto ridotti: dal 30 al 50 per cento in meno. I fiori si seccavano e cadevano dagli alberi, gli agricoltori erano disperati e gridavano alla catastrofe. Ci fu chi citò la frase attribuita ad Einstein: "Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita". Fatti i conti, fino al 2010. Ora, a tempo quasi scaduto, il pericolo sembra scongiurato. Questa primavera, di fronte ai miliardi di fiori sbocciati si sono inaspettatamente schierate intere divisioni di api operaie pronte a fare il loro dovere fino in fondo e a salvare, così, il mondo, l'umanità, ma soprattutto il ricchissimo mercato delle mandorle californiane, pari all'80 per cento delle mandorle di tutto il mondo. La ragione per cui siano tornate rimane un mistero, come ancora non si è chiarito il motivo della loro scomparsa: si è parlato degli ogm, dell'inquinamento, dell'effetto serra, dei pesticidi e dei cellulari. Una ricerca commissionata dalla Fao conclude: "per la maggior parte dei tipi di impollinatori i dati a lungo termine della popolazione sono insufficienti, ed incompleta è la conoscenza della loro ecologia di base". Tradotto: non si sa. Forse ha ragione chi ha fatto notare in questi anni che si può parlare di una serie di fattori incrociati, dall'insorgere di alcune epidemie negli alveari al fatto che in California le api si nutrono sempre degli stessi nettari (mandorle e grano), il che le ha alla lunga debilitate.

Sul ritorno in massa delle api potrebbe aver influito, in modo indiretto, anche la crisi economica. Tra agosto e dicembre i prezzi delle mandorle sono crollati del 30 per cento, gli agricoltori hanno tagliato i costi e si sono messi a dar loro la pastura alle api autoctone senza "assumerne" di stagionali. Ne hanno migliorato la dieta, così, ed aumentato il numero, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti.

martedì 3 marzo 2009

Maurits Cornelius Escher




La prospettiva che sfida la gravità

Oggi voglio parlarvi di un artista che amo molto: Maurits Cornelius Escher, l'autore di prosettive impossibili... probabilmente uno dei matematici più amati!
La città di Verona gli sta dedicando una mostra - Magia di Escher, presso la Galleria Civica di palazzo Forti fino al 29 marzo - e a me personalmente è capitato di andare a vedere un'esposizione a Roma, un anno fa circa.

Mi hanno sempre entusiasmato i suoi disegni, sospesi tra realtà ed immaginazione, prospettive rigorose ma in realtà impossibili. Escher indagò con il rigore di uno scienziato le leggi matematiche della simmetria, della prospettiva e della suddivisione del piano.
Giochi di forme delineate nei colori assoluti del bianco e nero per pesci che spiccano il volo ed uccelli che nuotano nel mare (come nel caso di Cielo ed acqua - Sky and water, 1938) oppure prospettive surreali nelle quali vengono stravolte visivamente anche le leggi di gravità (ne è un esempio Salita e discesa).






Salita e discesa - Relativity, 1940


Tutte le opere di Escher hanno una forte componente matematica, e molti dei mondi che ha disegnato sono costruiti attorno ad oggetti impossibili (il Triangolo di Penrose ad esempio) oppure ad illusioni ottiche (il Cubo di Necker), oppure ad oggetti in "gravità", come nel caso di rettili multicolori che sporgono le loro teste da un dodecaedro stellato.
Le implicazioni logiche, matematiche, geometriche e fisiche sono piuttosto variegate, e coinvolgono molti altri concetti:
- 'autoreferenzialità', nel caso delle due mani che si disegnano vicendevolmente;
- 'processi ricorsivi', collegati a particolari rotazioni del piano, come in galleria di stampe, dove un visitatore, guardando fuori da una finestra della galleria rivede l'edificio contenente anche se stesso, in una successione potenzialmente infinita;
- 'infinito' (sia filosofico che matematico) - preludio alle geometrie frattali a sviluppo infinito - come nelle opere sul tema del limite del cerchio, dove un motivo ripetitivo si espande nell'infinitamente piccolo;
- 'moto perpetuo', dove un trucco percettivo permette il disegno di una cascata che aziona un mulino e la stessa acqua torna ad alimentare la cascata;
- 'tassellature' degli spazi bi e tridimensionali, impieganti "tessere" ripetute con tutte le possibili variazioni.






Galleria di ritratti - Print gallery, 1956