Corallo nero: specie rara nel Mediterraneo
Sui fondali di Scilla, in Clabria, è stata recentemente scoperta la più grande foresta di corallo nero (30.000 colonie), una specie molto rara e molto difficile da osservare in natura vista la profondità alla quale cresce: da 50 a oltre 200 metri.
La scoperta fatta dagli scienziati marini dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale Ispra (ex Icram) - impegnati in un progetto di monitoraggio della biodiversità marina in Calabria - apre scenari del tutto inediti. La presenza della foresta (che di nero, però, ha solo lo scheletro) più estesa del mondo è stata documentata da Rov, un robot sottomarino utilizzato per le analisi e per osservare, filmare e fotografare. Rov, comandato dalla superficie, si è immerso con il suo occhio elettronico nei fondali del Tirreno calabrese per catturare e restituire immagini mozzafiato di specie di coralli, gorgonie, alcionari, pennatulacei e pesci rarissimi, molti dei quali mai osservati nel loro ambiente naturale.
In realtà, non è solo il mare di Scilla a riservare sorprese agli scienziati marini che parlano di "rara ricchezza da salvaguardare". Nel Golfo di Lamezia, zona ritenuta di grande interesse sia dal punto di vista fisico che da quello biologico, sono state infatti osservate, a circa 150 metri di profondità, per la prima volta nel loro ambiente naturale, cinque altre colonie di un’altra specie di corallo nero: il rarissimo Antipathes dicotoma. Il risultato non è da poco... se si pensa che, a livello mondiale, sono stati raccolti e studiati solo cinque esemplari di questo coralligeno, l’ultimo dei quali - individuato nel 1946 nel Golfo di Napoli - venne donato al Museo dell’Università di Harvard.
I fondali marini rocciosi, che si trovano a profondità comprese tra i 50 e i 450 metri, rappresentano, per gli studiosi di biologia marina, delle vere e proprie miniere in materia di biologia e ecologia. "Le analisi genetiche e istologiche che i ricercatori del Dipartimento di Scienze del mare dell’ Università Politecnica delle Marche stanno eseguendo sui frammenti dei coralli raccolti - spiega Simonepietro Canese, responsabile del progetto - stanno aprendo numerosi interrogativi su queste specie rare e protette, per la prima volta osservate e studiate nel loro ambiente naturale".
Caratteristiche principali
classificazione: il corallo nero (Antipathes subpinnata) appartiene alla classe dei coralli, o Antozoi, che consistono di piccoli 'polipi', grandi qualche millimetro, radunati in colonie di individui simili che, producendo carbonato di calcio, formano lo scheletro che li fa somigliare ad un albero. Il più conosciuto è il corallo rosso, ma esistono anche le specie gialla e bianca. I polipi del corallo nero hanno sei tentacoli piuttosto piccoli, al contrario del corallo rosso in cui si contano otto tentacoli
aspetto & vita: da non confondersi con il falso corallo nero, la Gerardia Savaglia, l'Antipate cresce sulle rocce in verticale e possiede tronchi di colore nero o molto scuro che si ramificano in rami sempre piu' sottili ed esili facendo assumere alle colonie un aspetto vaporoso. Le colonie coralline, in generale, costituiscono i più vecchi organismi animali vivi al mondo. Si stima che alcuni coralli abbiano quasi un migliaio di anni.
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