mercoledì 8 aprile 2009

Il Tao




TAO... ovvero la VIA, il PRINCIPIO

Il TAO - (道 letteralmente la Via o il Sentiero) che spesso viene tradotto come Il Principio - è uno dei principali concetti alla base della filosofia cinese.
Per dirla con una sola parola: il Tao "è"... "È l'eterna, essenziale e fondamentale forza che scorre attraverso tutta la materia dell'universo".

Il Tao è solitamente associato alla filosofia taoista tradizionale cinese per la quale rappresenta, appunto, l'universo. Quest'ultimo all'inizio del tempo era in un stato chiamato Wu Chi (= assenza di differenziazioni/assenza di polarità); poi, in un certo momento, si formarono due polarità di segno diverso che rappresentano i principi fondamentali dell'universo:
- YANG, ovvero il principio attivo e luminoso, maschile, rappresentato in bianco ed identificato con il sole.
- YIN, ovvero il principio passivo ed oscuro, femminile, rappresentato in nero ed identificato con la luna.
È importante evidenziare che nella filosofia taoista Yin e Yang non hanno alcun significato morale, come buono o cattivo, e sono considerati elementi di differenziazione complementari.
Yin e yang sono opposti e complementari tra di loro, relativi (si può essere yin sotto un certo aspetto e yang sotto un altro) e non antitetici, tanto che nella pienezza dell'uno è implicita l'origine dell'altro. Il loro alternarsi determina tutte le cose. Yin e yang sono i due princìpi che mantengono l'ordine naturale del Tao.


I due principi iniziarono subito ad interagire, dando origine alla suprema polarità (=T'ai Chi).
Il simbolo da tutti conosciuto come Tao è il più famoso di molti simboli che rappresentano questa suprema polarità e che sono chiamati T'ai Chi T'u.
Il Tao può essere interpretato come una sorta di risonanza che risiede nello spazio vuoto lasciato dagli oggetti solidi.
Allo stesso tempo, però, esso scorre attraverso gli oggetti ai quali dà le loro caratteristiche. Nel Tao Te Ching (in cinese Daodejing: un breve testo filosofico la cui origine è controversa) si dice che il Tao nutre tutte le cose, che "crea una trama nel caos". La caratteristica propria di questa trama è una condizione di inappagabile desiderio, per cui i filosofi taoisti associano il Tao al cambiamento.

Aspetto religioso
Come religione popolare, il Taoismo mise in atto diverse pratiche per potenziare e per rendere immortale il corpo: diete alimentari di vario tipo (inclusa l'ingestione di prodotti ottenuti tramite ricerche alchemiche), tecniche respiratorie (come lo yoga cinese), ginniche, sessuali e contemplative.
Nelle numerose leggende taoiste, un posto di rilievo è assegnato ai cosiddetti "Otto Immortali" (Baxian), un gruppo di personaggi (uomini e donne) che, avendo ottenuto in vita poteri soprannaturali, sono stati santificati dopo morti. Oltre agli Immortali, e accanto a Laozi - identificato spesso con Huanlao (Il Vecchio Giallo), uno dei cinque creatori del cosmo - c'è un numero elevatissimo di divinità eterogenee, organizzate gerarchicamente, come i protettori di mestieri e dei fenomeni atmosferici; gli spiriti degli elementi della natura; le anime di diverse località (cimiteri, luoghi, guadi, strade); i demoni; le anime degli impiccati, degli annegati e degli antenati; i santi taoisti, confuciani e buddhisti.

Aspetto filosofico
L'obiettivo del Taoismo filosofico è quello di raggiungere la santità, lo stato di perfetta armonia con il mondo naturale, uno stato che si acquista uniformandosi ad esso tramite la meditazione e l'estasi, che permettono l'identificazione con il Tao.
La natura non deve essere alterata dall'azione umana, e per questo il taoista pratica e predica il "non agire" (wu wei) in tutti i campi (anche in quello politico), non lasciandosi turbare né dai mutamenti, né dalla morte.


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