Gita a Venezia
Cari amici blog-nauti, ho appena passato un bellissimo week end a Venezia (per festeggiare il mio compleanno) e dopo tanto girovagare tra calli, campielli, ponti e canali mi è venuta voglia di raccontare un po’ quello che ho visto, soffermandomi su un “itinerario” solitamente poco frequentato dai torpedoni di turisti.
Ed ecco a voi…….. [rullo di tamburi, please] ……
Sestiere di S. Polo
Questo sestiere costituisce, con i suoi 34 ettari, il quartiere più piccolo di Venezia, ma è anche uno dei più antichi: sembra infatti che già nel IX secolo ci fosse da questo lato della laguna una piccola città chiamata Rivoaltus.
Ed ecco a voi…….. [rullo di tamburi, please] ……
Sestiere di S. Polo
Questo sestiere costituisce, con i suoi 34 ettari, il quartiere più piccolo di Venezia, ma è anche uno dei più antichi: sembra infatti che già nel IX secolo ci fosse da questo lato della laguna una piccola città chiamata Rivoaltus.
Attraversate di buon mattino il meraviglioso Ponte di Rialto lasciandovi alle spalle il sestiere di S. Marco: potete percorrerlo all’esterno, se volete ammirare il panorama, o all’interno, se volete dare un’occhiata ai negozi. Il Ponte fu la prima costruzione (rimanendo tale fino al XIX secolo) ad attraversare il Canal Grande collegandone le rive e fu inizialmente un ponte di barche (1172), poi di legno (1200) e infine di pietra (1558, opera dell’arch. Da Ponte vincitore di un concorso pubblico).
Dall’altra parte si estende davanti a voi la Ruga Rialto, con tutte le sue bancarelle multicolori. Subito giù dal ponte troverete alla vostra destra, anche se nascosto dai banchi della frutta, Campo San Giacometto dove si erge quella che per tradizione viene definita la più antica chiesa di Venezia. Addentratevi da lì verso l’Erbaria (chiamata così perché è il mercato delle erbe), il Mercato e la Pescaria (mercato del pesce), dove i banchi di frutta e verdura sono una tavolozza di colori e sono affascinanti per il loro ordine e la loro pulizia. Dalle 8 alle 9 c’è la vendita all’ingrosso; dalle 9 alle 11 si tiene quella al dettaglio. I prezzi, a detta dei veneziani, sono sensibilmente più bassi che altrove.
Sull’ansa del Canal Grande potete anche vedere un lungo edificio cinquecentesco, le Fabbriche Nuove, che un tempo era la sede delle magistrature del commercio e oggi ospita la Corte d’Assise.
Poi tornate indietro per la Calle degli Speziali e prendete la Ruga Vecchia, caratteristica per i diversi negozi artigiani di maschere e costumi per il carnevale.
Dopo essere passati per Campo S. Aponal e Campiello dei Meloni arriverete ben presto in Campo San Polo, uno dei più grandi della città, tuttora - come un tempo - sede di importanti manifestazioni e spettacoli, su cui si affacciano dei bei palazzi gotici (palazzi Soranzo, palazzo Corner-Mocenigo, palazzo Bernardo) e la Chiesa omonima, al cui interno troverete importanti opere di Veronese, Tintoretto e Palma il Giovane.
L’aspetto del campo era in passato un po’ diverso da quello attuale, perché da un lato scorreva il canale S. Antonio che fu interrato tra il 1750 e il 1761.
Proseguite, quindi, la vostra passeggiata per la calle dei Nomboli e poco dopo sbucherete in Campo San Tomà. Da lì raggiungerete facilmente Campo dei Frari dove si erge la bella Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari iniziata nel 1340, ma completata più di cento anni dopo; la chiesa conserva memorie e fasti di più di 500 anni di storia veneziana, basta solo pensare che al suo interno si trovano le spoglie di Antonio Canova. La visita dell’interno (sempre che non troviate il portone sbarrato per un matrimonio come è capitato a me…) vi permetterà di ammirare un coro ligneo del 1300 , la spettacolare Assunta e la Madonna di Ca’ Pesaro di Tiziano.
Alla destra della Chiesa si estende l’ex convento dei Frari, con due splendidi chiostri e oggi sede dell’Archivio di Stato dove sono conservati molti documenti dell’ex Repubblica di Venezia.
Proprio dietro la Chiesa dei Frari si apre Campo San Rocco dove affacciano la Scuola omonima, una delle più famose e meglio conservate di Venezia, e la Chiesa della confraternita, intitolata al protettore degli appestati. Al suo interno si possono ammirare ben 56 tele - eseguite dal 1564 al 1577 - del Tintoretto e dedicate ai maggiori eventi delle sacre Scritture.
I Veneziani erano soliti raccogliersi in confraternite chiamate Scuole, parola che deriva dal greco schola che significa “unione di persone”. Si dividevano in Scuole di devozione (sei sono dette Grandi e le altre minori) e Scuole di arti e mestieri. Le Scuole Grandi, cosi chiamate per le loro ricchezze e privilegi, erano: San Rocco, Santa Maria della Carità, San Giovanni Evangelista, San Marco, Santa Maria della Misericordia, San Teodoro e Scuola dei Carmini. Molto più numerose erano le Scuole di arti e mestieri che nacquero dall’esigenza da parte di persone che praticavano lo stesso mestiere di tutelare la propria attività economica.
Le scuola avevano anche fini di equilibrio politico: il popolo infatti sopperiva, con le cariche interne alla Scuola, alla sua esclusione dal potere politico.
Una volta passati per Campo San Pantalon ed esservi riposati in Campo Santa MargheritaMdate un’occhiata alla Scuola dei Carmini, nell’estremità meridionale del Campo, che insieme a quella di San Rocco, è una delle poche Scuole ancora visitabili e dove potrete ammirare la famosa Madonna del Carmelo del Tiepolo.
Dall’altra parte si estende davanti a voi la Ruga Rialto, con tutte le sue bancarelle multicolori. Subito giù dal ponte troverete alla vostra destra, anche se nascosto dai banchi della frutta, Campo San Giacometto dove si erge quella che per tradizione viene definita la più antica chiesa di Venezia. Addentratevi da lì verso l’Erbaria (chiamata così perché è il mercato delle erbe), il Mercato e la Pescaria (mercato del pesce), dove i banchi di frutta e verdura sono una tavolozza di colori e sono affascinanti per il loro ordine e la loro pulizia. Dalle 8 alle 9 c’è la vendita all’ingrosso; dalle 9 alle 11 si tiene quella al dettaglio. I prezzi, a detta dei veneziani, sono sensibilmente più bassi che altrove.
Sull’ansa del Canal Grande potete anche vedere un lungo edificio cinquecentesco, le Fabbriche Nuove, che un tempo era la sede delle magistrature del commercio e oggi ospita la Corte d’Assise.
Poi tornate indietro per la Calle degli Speziali e prendete la Ruga Vecchia, caratteristica per i diversi negozi artigiani di maschere e costumi per il carnevale.
Dopo essere passati per Campo S. Aponal e Campiello dei Meloni arriverete ben presto in Campo San Polo, uno dei più grandi della città, tuttora - come un tempo - sede di importanti manifestazioni e spettacoli, su cui si affacciano dei bei palazzi gotici (palazzi Soranzo, palazzo Corner-Mocenigo, palazzo Bernardo) e la Chiesa omonima, al cui interno troverete importanti opere di Veronese, Tintoretto e Palma il Giovane.
L’aspetto del campo era in passato un po’ diverso da quello attuale, perché da un lato scorreva il canale S. Antonio che fu interrato tra il 1750 e il 1761.
Proseguite, quindi, la vostra passeggiata per la calle dei Nomboli e poco dopo sbucherete in Campo San Tomà. Da lì raggiungerete facilmente Campo dei Frari dove si erge la bella Chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari iniziata nel 1340, ma completata più di cento anni dopo; la chiesa conserva memorie e fasti di più di 500 anni di storia veneziana, basta solo pensare che al suo interno si trovano le spoglie di Antonio Canova. La visita dell’interno (sempre che non troviate il portone sbarrato per un matrimonio come è capitato a me…) vi permetterà di ammirare un coro ligneo del 1300 , la spettacolare Assunta e la Madonna di Ca’ Pesaro di Tiziano.
Alla destra della Chiesa si estende l’ex convento dei Frari, con due splendidi chiostri e oggi sede dell’Archivio di Stato dove sono conservati molti documenti dell’ex Repubblica di Venezia.
Proprio dietro la Chiesa dei Frari si apre Campo San Rocco dove affacciano la Scuola omonima, una delle più famose e meglio conservate di Venezia, e la Chiesa della confraternita, intitolata al protettore degli appestati. Al suo interno si possono ammirare ben 56 tele - eseguite dal 1564 al 1577 - del Tintoretto e dedicate ai maggiori eventi delle sacre Scritture.
I Veneziani erano soliti raccogliersi in confraternite chiamate Scuole, parola che deriva dal greco schola che significa “unione di persone”. Si dividevano in Scuole di devozione (sei sono dette Grandi e le altre minori) e Scuole di arti e mestieri. Le Scuole Grandi, cosi chiamate per le loro ricchezze e privilegi, erano: San Rocco, Santa Maria della Carità, San Giovanni Evangelista, San Marco, Santa Maria della Misericordia, San Teodoro e Scuola dei Carmini. Molto più numerose erano le Scuole di arti e mestieri che nacquero dall’esigenza da parte di persone che praticavano lo stesso mestiere di tutelare la propria attività economica.
Le scuola avevano anche fini di equilibrio politico: il popolo infatti sopperiva, con le cariche interne alla Scuola, alla sua esclusione dal potere politico.
Una volta passati per Campo San Pantalon ed esservi riposati in Campo Santa MargheritaMdate un’occhiata alla Scuola dei Carmini, nell’estremità meridionale del Campo, che insieme a quella di San Rocco, è una delle poche Scuole ancora visitabili e dove potrete ammirare la famosa Madonna del Carmelo del Tiepolo.
Le foto che vedete le ho fatte io, con la mia nuova e mitica (!!!!) Nikon D200.
2 commenti:
Auguri per il tuo compleanno!! (anche se in ritardo...tanto mica lo so quando sei nata!!!). Bel posto Venezia... Ci sono tanti miei amici che ci sono andati e mi hanno fatto vedere le foto... Prima o poi ci andrò anche io!!! Un abbraccio... Alex
Grazie, grazie, grazie, grazie...
Il mio compleanno era lunedì 20 ottobre, ma gli auguri fanno piacere lo stesso e ti ringrazio per il pensiero!!!! ;-)
Per Venezia, beh... che dire... te la consiglio vivamente, anche se mi sa che la tua mitica bicicletta la dovrai lasciare a casa per qualche giorno... :-)
Kisses
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