lunedì 6 ottobre 2008

Mostre di fotografia a Roma



Fotografie di luoghi e di viaggi

In occasione del festival della letteratura di viaggio (http://www.festivaletteraturadiviaggio.it/) si stanno tenendo a Roma alcune interessanti mostre fotografiche che mi fa piacere pubblicizzare attraverso il mio blog.

A.bc, in Australia sulle tracce di Bruce Chatwin 20 anni dopo Le vie dei canti
Questa mostra (curata da Gianni Galassi) espone alcuni lavori di Antonio Politano attraverso i quali è possibile fare una sorta di viaggio in Australia, lungo l'asse nord-sud da Darwin ad Alice Springs fino a Uluru Ayer's Rock, per festeggiare il ventesimo anniversario della pubblicazione de Le Vie dei Canti (Adelphi, 1988), il più famoso libro di Chatwin, un'indagine - itinerario tra romanzo, diario e saggio.
Un reportage, immagini e testi. Storie, incontri, testimonianze, ritratti, paesaggi. Un attraversamento dei luoghi, un accostamento alla cultura aborigena e bianca, con in mano il libro di Chatwin e due sue biografie. L'outback, le highway, il tropico, le piste nel deserto, le comunità di Utopia e Papunya dove è nata l'arte aborigena. E oltre, verso sud, fino ad Adelaide.
120 immagini a colori di oggi, accompagnate da 30 fotografie d'epoca in bianco e nero tratte dagli album Australia di fine '800 e inizio '900 dell'Archivio fotografico della Società Geografica Italiana.





© Antonio Politano - Stelle all'alba sopta Uluru

Luogo: Palazzo Esposizioni, Spazio Fontana, ingresso da Via Milano
Data: 25 settembre - 26 ottobre 2008

Orari: domenica, martedì, mercoledì e giovedi: dalle 11 alle 21; venerdì e sabato: dalle 11 alle 23.30; lunedì: chiuso


Viaggiatori fotografi nel cuore dell’Asia. Gli scatti di Jules Brocherel, Giotto Dainelli, Fosco Maraini
La mostra - curata da Alberto Manodori Sagredo, storico della fotografia - documenta le spedizioni in Asia Centrale guidate nel 1900 dal principe Scipione Borghese e documentate dalle foto di Jules Brocherel; nel 1930 dal geografo e geologo Giotto Dainelli e riportate da lui stesso; nel 1937 e nel 1948 dall’orientalista Giuseppe Tucci e documentate dagli scatti di Fosco Maraini.
Le immagini esposte costituiscono un importante capitolo della storia delle esplorazioni italiane in quei luoghi del mondo.
Esporre le fotografie di quei viaggi vuole essere il modo di dare una testimonianza importante di una storia che, ricollegandosi idealmente al primo e più noto viaggiatore in Oriente (quel Marco Polo il cui nome è sinonimo ancora oggi di avventura e di scoperta), consente anche di mostrare al pubblico brani di un cospicuo patrimonio custodito negli archivi di importanti istituti culturali. Dall’archivo fotografico della Società Geografica Italiana, per esempio, provengono le 20 immagini di Jules Brocherel e le 20 di Giotto Dainelli, mentre il Gabinetto Vieusseux di Firenze partecipa alla mostra con il prestito delle 20 foto di Fosco Maraini.
Questa mostra presenta una mirata selezione delle immagini dei tre fotografi: montagne dalle nevi eterne, usi e costumi di uomini e popoli lontani restituiscono quel senso del viaggiare verso confini invalicabili come punto di partenza per costruire la consapevolezza dell’unità della famiglia umana.



© Fosco Maraini - Monte senza nome, di circa 6.400 metri a nord del Chomolhari, sul confine tra Tibet e Bhutan (1937)

Luogo: Villa Celimontana, Palazzetto Mattei, Via della Navicella, 12

Data: 25 settembre - 26 ottobre 2008
Orari: dal lunedì al venerdì: dalle 10 alle 17; sabato e domenica: dalle 10 alle 18

Tibet Land of Exile
La mostra del fotografo francese Patricio Estay è stata realizzata in collaborazione con la Provincia di Roma ed ha lo scopo di mettere in evidenza il recente cambiamento del Tibet, che continua a soffrire per le distruzioni e i tormenti subiti negli ultimi decenni. Si tratta di un lavoro iniziato sette anni fa e interamente dedicato al buddhismo tibetano e alla sua guida spirituale, il Dalai Lama, che riesce a far comprendere le condizioni odierne di questo paese. Un viaggio fotografico attraverso volti, cerimonie rituali e momenti di sommessa vita quotidiana, che offre il ritratto di un mondo in cui le difficoltà morali, il fervore spirituale e la profondità d'animo vanno di pari passo con la gentilezza, l'allegria e la generosità di questo popolo. A far da sfondo alla rappresentazione della realtà tibetana il contrasto tra la severità delle cime, del clima e l'austerità dello stile di vita con i momenti intensi e gioiosi di feste come Losar, il capodanno tibetano a Dharamsala (il piccolo Tibet ricreato in India).




© Patricio Estay - Monastero di Namgyal, adiacente il tempio principale di Thekchen Choeling, a Dharamsala

Luogo: Palazzo Valentini (sede della Provincia di Roma), via IV Novembre
Data: 4 ottobre - 2 novembre 2008
Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 19; chiuso il lunedì

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