Le meraviglie del pianeta che rischiano di scomparire
Siamo ormai in periodo di vacanze, cari amici blognauti, e ho quindi deciso di riprendere un bell'articolo pubblicato su I Viaggi di Repubblica di qualche mese fa per farci venire qualche idea di dove andare e cosa visitare... magari cercando anche situazioni per un turismo sostenibile e responsabile e prendendo spunto dal viaggio per porre l'attenzione sul nostro pianeta e sulla salvaguardia dell'ambiente.
Negli Stati Uniti è già stato ribattezzato doomsday tourism, ovvero turismo dei luoghi condannati... ossia i viaggi verso tutti quei paradisi terrestri minacciati dal surriscaldamento globale e dall'urbanizzazione sconsiderata e per i quali potrebbe essere "l'ultima occasione per vederli"!
Il viaggiatore consapevole sa benissimo che tale attività turistica potrebbe innescare una sorta di circolo vizioso: più i turisti vanno a caccia di "utlime spiagge", più vengono disboscate foreste e consumati habitat preziosi e unici, più quelli che chiedono di visitare proprio quegli habitat e quelle foreste aumentano... proprio un cane che si caccia la coda.
In questi casi diventa essenziale rivolgersi ad agenzie specializzate in questo tipo di viaggi e turismo, che garantiscano il rispetto degli ecosistemi e delle popolazioni locali.
Le top ten delle "ultime mete" vengono fatte da molte associazioni e siti, dall'Unesco (http://www.unesco.org/) al sito ambientalista Mother Nature Network (http://www.mnn.com/), fino alla rivista economica Forbes... non sempre coincidono perchè i luoghi a rischio sono purtroppo troppi...
Ecco i 10 tesori suggeriti da la Repubblica.
Immortalato da Hemingway in uno dei suoi famosi racconti, secondo gli studiosi si è sciolto dell'85% dei suoi ghiacci dal 1912 ad oggi e svanirà entro 10 anni.
L'ecosistema dell'arcipelago - nato 6 milioni di anni fa al largo dell'Ecuador e studiato da Darwin - è minacciato proprio dalla sua popolarità... In 10 anni i visitatori accorsi per vedere tartarughe, iguana e altri esemplari di una fauna conservatasi per millenni si sono triplicati, portando germi e insetti che colpiscono duramente gli animali.
Il parco "ghiacciato" (istituito nel 1910) si estende su 440 km quadrati, ospita 130 laghi e più di 1.000 specie animali. Le sue cime gelate si sono ridotte da 150 a 12 così velocemente da far pensare che presto sarà costretto a cambiare nome...
A minacciare questo rifugio di specie a rischio (come ad esempio la pantera della Florida) è l'urbanizzazione selvaggia che in 20 anni ne ha rosicchiato i confini. Un altro problema recente è, poi, quello degli animali abbandonati illegalmente dagli uomini, come i pitoni burmesi che - dopo essersi riprodotti a dismisura - stanno avendo la meglio sugli alligatori locali.
Il cosiddetto global warming sta assottigliando l'habitat di queste creature che di conseguenza hanno grandi difficoltà a procurarsi il cibo. L'ex Presidente USA Bush ha inoltre peggiorato la situazione permettendo alle industrie petrolifere di fare ricerche fra i ghiacci dell'Alaska, spingendo quindi gli orsi nel già sovraffollato Canada.
Gli scienziati temono che per nel 2050 dell'orso rimarrà solo il mito.
Il disboscamento selvaggio sta cancellando il polmone verde a nord del Costa Rica e le piogge, che hanno sempre garantito la rinascita di questa meravigliosa foresta dove crescono 420 diverse specie di orchidee, diminuiscono.
La cittadella precolombiana (antica capitale del regno Chimù) con le sue splendide mura di fango si è conservata per più di 1.000 anni grazie al favore del clima secco dell'area.
Oggi inusuali e abbondanti piogge torrenziali ne stanno erodendo le complesse architetture, antiche opere decorate con straordinari bassorilievi.
Il mausoleo, fatto costruire nel 1632 dall'imperatore moghul Shah Jahan in memoria della moglie Arjumand Banu Begum, è oggi minacciato dalle piogge acide provocate dagli scarichi delle fabbriche e raffinerie circostanti. Al momento, l'unica soluzione ipotizzata, è quella di impacchettarne gli splendidi marmi bianchi ormai ossidati.
In Africa sono rimasti meno di 50.000 leoni... sono stati gli uoomini a decimarli: allevatori che proteggono il bestiame e soprattutto cacciatori che sparano per divertimento o per profitto. Anche quelli nei parchi sono oggi in pericolo: colpa delle malattie portate dai visitatori e della corruzione dei ranger che ne vendono letteralmente cara la pelle.
Il riscaldamento degli Oceani sta distruggendo la barriera corallina più grande del mondo, che si estende per 2.600 km quadrati al largo della costa del Queensland. Secondo uno studio di Science, la capacità di calcificazione della barriera è diminuita del 14% e lo sbiancamento ha colpito ben il 70% dei rami.
2 commenti:
Per ora me ne mancano 10 su 10....
scherzi a parte, sono luoghi meravigliosi che speriamo non scompaiano veramente come dicono...
Sei su Facebook?
Ho iscritto Girovagate su Facebook
se vuoi diventare amica del blog su Facebook... :-)
Beh... in realtà mancano tutti e 10 anche a me... chissà... un giorno, magari, nel nostro "girovagare" capiteremo da quelle parti!!!!
:-D
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