giovedì 22 maggio 2008

Nordic Walking nella Tolfa

Canale Monterano e Caldara di Manziana

Domenica 25 maggio è stata organizzata una nuova uscita di Nordic Walking a Canale Monterano.

La passeggiata seguirà un itinerario affascinante, che da Canale Monterano conduce alle rovine del vecchio paese e attraversa il territorio dell'omonima Riserva Naturale Regionale di Monterano. Attraverso forre, torrenti, radure e boschetti l'itinerario porta alla scoperta di una zona ricca di storia (numerose le testimonianze del periodo estrusco) e di particolare interesse naturalistico in un territorio tipico dell'ambiente collinare dei Monti della Tolfa.Arriveremo alle rovine di uno splendido acquedotto rinascimentale e successivamente alle rovine della vecchia Monterano, città distrutta a cannonate dalle truppe francesi alla fine del '700, dove visiteremo anche i resti del palazzo degli Orsini-Altieri (con fontana del Bernini) e della chiesa di San Bonaventura (famosa per la facciata del Bernini e anche per essere stata il set di molti film tra cui "il Marchese del Grillo" con Alberto Sordi).
Sotto l'aspetto naturalistico, oltre a flora e fauna interessanti si può scoprire un paesaggio dalle tinte forti, quasi infernale nei colori e nelle esalazioni di zolfo provenienti dalle solfatare tipiche del luogo.

Durante la giornata, con un piccolo trasferimento, andremo a visitare anche il Monumento Naturale della Caldara di Manziana antico cratere vulcanico ai piedi del più importante vulcano spento che ospita il lago di Bolsena, (il più grande lago vulcanico d'Europa). I gas presenti nel sottosuolo provocano delle esplosioni freatiche di acque sulfuree che raggiungono la temperatura di 27 gradi, visibili specialmente quando dopo forti pioggie l'intera area assume le caratteristiche di un lago. L'origine di questo geyser è dovuta alla vaporizzazione delle acque meteoriche che nel sottosuolo vengono a contatto con il magma ancora incandescente. Il luogo ospita anche un'improbabile, esteso boschetto di betulle, la cui origine ancora non è chiara. Alcuni studiosi ipotizzano che si tratti di un residuo della glaciazione quaternaria, altri ritengono che fu piantato qualche secolo fa da alcuni monaci che risiedevano nella zona.


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