Dolomiti patrimonio dell'Umanità
Il 27 giugno 2009 (ovvero da questa estate) sono stati iscritti 13 nuovi siti nella lista del patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Tra questi una delle meraviglie del paesaggio e della geologia ed uno straordinario esempio di integrazione uomo-ambiente: le DOLOMITI.
A seguito del voto unanime da parte dei 21 componenti del “World Heritage Committee”, le Dolomiti sono ufficialmente inserite nella lista e sono diventate - dopo le isole Eolie - il secondo sito naturale italiano nel patrimonio dell'Unesco.
L’area interessata comprende nove gruppi dolomitici per un’ estensione complessiva di 142.000 ettari (ai quali si aggiungono altri 85.000 ettari delle cosiddette ‘aree cuscinetto’) suddivisi tra le province di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone ed Udine.
Le montagne interessate sono:
il gruppo formato dal Monte Pelmo (3.169 m) e Croda da Lago, situati in Veneto, tra Cadore, Zoldano e Ampezzano
il massiccio della Marmolada, posto fra Trentino e Veneto e comprendente la cima più alta delle Dolomiti (3.343 metri) e il ghiacciaio più significativo
il gruppo formato dalle Pale di San Martino (3.192 m), Pale di San Lucano e Dolomiti Bellunesi, per lo più in territorio veneto ma anche trentino
il gruppo formato dalle Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave, le più orientali, suddivise fra le province friulane di Pordenone e Udine
le Dolomiti Settentrionali, situate fra Alto Adige e Veneto e comprendenti i frastagliati Cadini, le candide Dolomiti di Sesto, le austere Dolomiti d’Ampezzo, le lunari Dolomiti di Fanes, Senes e Braies
il gruppo Puez-Odle, tutto in territorio altoatesino, oggi splendido parco naturale
il gruppo formato dallo Sciliar (2.563 m), dal Catinaccio e dal Latemar, a cavallo fra Alto Adige e Trentino
le Dolomiti del Brenta, le piu’ occidentali, dove vive ancora l’orso bruno, tutte in territorio trentino
il Rio delle Foglie, uno straordinario canyon, unico al mondo, le cui stratificazioni rocciose dei più diversi colori e gli innumerevoli fossili di animali preistorici permettono di ‘leggere’ come in un libro aperto la storia geologica della Terra.
Alla solita "italica maniera" da giugno ad oggi non sono mancate le polemiche....
Si è cominciato a discutere su chi deve gestire i siti ... su chi deve ospitare la sede del comitato che gestirà il Patrimonio ... sul perchè alcune cime importanti (ad esempio il Sasso Lungo, il Sasso Piatto e il gruppo del Sella) sono state escluse, ecc...
Certo il tema non è affatto facile e si sa che, ogni volta si fissa sulle carte un perimetro, nascono diatribe tra chi sta fuori e chi sta dentro quel perimetro.
Ma perchè non approfittare di questa occasione per far del bene al nostro bel paese e al nostro bel paesaggio, anzichè mandare tutto in malora come sta già accadendo per le isole Eolie?
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