Il Palazzo del Quirinale
Ieri mattina sono finalmente riuscita a visitare alcune sale del Palazzo del Quirinale: per l'esattezza ho fatto un bel percorso al piano nobile, visitando alcune sale molto belle e ricche e una mostra temporanea ("I tesori ritrovati") con alcune ceramiche ellenistiche e etrusche che erano state trafugate dal nostro paese e che oggi il nostro Ministero Beni Culturali è riuscito a far rientrare in patria.
Brevi cenni storici
Nel 1583 papa Gregorio XIII iniziò la costruzione di una residenza estiva, in un'area considerata più salubre del colle Vaticano o del Laterano, che venne affidata all'architetto Ottaviano Mascarino.
I lavori si conclusero nel 1585 e quello stesso anno la morte del Papa impedì allo stesso Mascarino di avviare un secondo progetto che prevedeva l'ampliamento del palazzetto per trasformarlo in un grande palazzo con ali porticate parallele e grande cortile interno. L'edificio costruito da Mascarino è ancora riconoscibile nella testata nord del cortile d'Onore, caratterizzata da una facciata a doppia loggia e sormontata dalla torre panoramica oggi nota come torre dei venti, o torrino.
Il Salone dei Corazzieri
L'ambiente fu edificato da Carlo Maderno nell'ambito dei lavori di ristrutturazione dell'ala sud del palazzo promossi da papa Paolo V Borghese. Questo vasto salone, detto in origine Sala Regia, era destinato agli incontri ufficiali del pontefice con le delegazioni diplomatiche straniere in visita alla Santa Sede.Il soffitto ligneo a cassettoni dorato su fondo azzurro reca alle due estremità lo stemma di Paolo V. Al centro del soffitto una immagine dello Spirito Santo fu sostituita alla fine dell'Ottocento dallo stemma sabaudo.
La Cappella Paolina
Anche la Cappella Paolina fu edificata da Carlo Maderno nell'ambito del progetto di papa Paolo V Borghese teso a fare del Quirinale una funzionale sede alternativa ai Palazzi Vaticani. La Cappella Paolina doveva infatti assolvere alla medesima funzione di grande cappella di palazzo che riveste la Sistina in Vaticano, per questa ragione ne rispecchia le caratteristiche architettoniche e proporzionali.
La volta della Cappella venne interamente rivestita da una raffinata e costosissima decorazione in stucco dorato realizzata dal ticinese Martino Ferabosco nel 1616. La volta – fatta sulla falsariga di quella della Sala Regia in Vaticano - è ornata da rosoni e putti nonché dal drago e dall'aquila dello stemma Borghese; al centro lo stemma del papa fu sostituito, in una data imprecisabile, da un angelo.
I lavori si conclusero nel 1585 e quello stesso anno la morte del Papa impedì allo stesso Mascarino di avviare un secondo progetto che prevedeva l'ampliamento del palazzetto per trasformarlo in un grande palazzo con ali porticate parallele e grande cortile interno. L'edificio costruito da Mascarino è ancora riconoscibile nella testata nord del cortile d'Onore, caratterizzata da una facciata a doppia loggia e sormontata dalla torre panoramica oggi nota come torre dei venti, o torrino.
Il Salone dei Corazzieri
L'ambiente fu edificato da Carlo Maderno nell'ambito dei lavori di ristrutturazione dell'ala sud del palazzo promossi da papa Paolo V Borghese. Questo vasto salone, detto in origine Sala Regia, era destinato agli incontri ufficiali del pontefice con le delegazioni diplomatiche straniere in visita alla Santa Sede.Il soffitto ligneo a cassettoni dorato su fondo azzurro reca alle due estremità lo stemma di Paolo V. Al centro del soffitto una immagine dello Spirito Santo fu sostituita alla fine dell'Ottocento dallo stemma sabaudo.
La Cappella Paolina
Anche la Cappella Paolina fu edificata da Carlo Maderno nell'ambito del progetto di papa Paolo V Borghese teso a fare del Quirinale una funzionale sede alternativa ai Palazzi Vaticani. La Cappella Paolina doveva infatti assolvere alla medesima funzione di grande cappella di palazzo che riveste la Sistina in Vaticano, per questa ragione ne rispecchia le caratteristiche architettoniche e proporzionali.
La volta della Cappella venne interamente rivestita da una raffinata e costosissima decorazione in stucco dorato realizzata dal ticinese Martino Ferabosco nel 1616. La volta – fatta sulla falsariga di quella della Sala Regia in Vaticano - è ornata da rosoni e putti nonché dal drago e dall'aquila dello stemma Borghese; al centro lo stemma del papa fu sostituito, in una data imprecisabile, da un angelo.
La galleria di Alessandro VII
I tre saloni dell'ala del Palazzo prospiciente la Piazza del Quirinale (Sala Gialla, Sala di Augusto, Sala degli Ambasciatori) costituivano in origine- prima degli interventi del governo napoleonico - un unico grandioso ambiente edificato intorno al 1588 nel corso dei lavori promossi da papa Sisto V Peretti.Nel 1656 papa Alessandro VII Chigi decide di far decorare le pareti della Galleria con un lungo fregio ad affresco e affida la direzione dell'impresa al sessantenne e ormai celebre Pietro da Cortona.
L'ala sabauda
Appena insediato in Quirinale, Vittorio Emanuele II si trovò ad affrontare subito il problema di trasformare il vecchio e austero Palazzo papale in una moderna e funzionale sede della casa regnante italiana. Il Ministero della Real Casa dovette quindi procedere a reimpostare l'arredo e il decoro dell'intero Palazzo, ma ci si concentrò soprattutto sull'ala orientale ove si mise in atto una radicale risistemazione degli ambienti.Le stanze decorate da parati color cremisi dove i papi tenevano udienza, convocavano il Sant'Uffizio e riunivano il Concistoro, dovevano essere trasformate in sale da pranzo e da ballo, e le decorazioni allegoriche a sfondo religioso dovevano lasciare il posto a soggetti più disimpegnati e leggeri, oppure - in ambienti più solenni - a temi patriottici. Si voleva insomma che nelle sale da ricevimento del palazzo del re d'Italia si respirasse una leggiadra e preziosa aria rococò.Questo programma di rinnovamento dell'ala meridionale del Quirinale venne attuato a partire dai primi anni del Regno d'Italia e portato a compimento negli anni '80 dell'Ottocento, durante il Regno di Umberto I, quando la regina Margherita diede un'ulteriore impulso alla vivacizzazione della vita di corte.
L’accesso del pubblico in visita al Palazzo del Quirinale è consentito tutte le domeniche, dalle ore 8.30 alle ore 12.00
I tre saloni dell'ala del Palazzo prospiciente la Piazza del Quirinale (Sala Gialla, Sala di Augusto, Sala degli Ambasciatori) costituivano in origine- prima degli interventi del governo napoleonico - un unico grandioso ambiente edificato intorno al 1588 nel corso dei lavori promossi da papa Sisto V Peretti.Nel 1656 papa Alessandro VII Chigi decide di far decorare le pareti della Galleria con un lungo fregio ad affresco e affida la direzione dell'impresa al sessantenne e ormai celebre Pietro da Cortona.
L'ala sabauda
Appena insediato in Quirinale, Vittorio Emanuele II si trovò ad affrontare subito il problema di trasformare il vecchio e austero Palazzo papale in una moderna e funzionale sede della casa regnante italiana. Il Ministero della Real Casa dovette quindi procedere a reimpostare l'arredo e il decoro dell'intero Palazzo, ma ci si concentrò soprattutto sull'ala orientale ove si mise in atto una radicale risistemazione degli ambienti.Le stanze decorate da parati color cremisi dove i papi tenevano udienza, convocavano il Sant'Uffizio e riunivano il Concistoro, dovevano essere trasformate in sale da pranzo e da ballo, e le decorazioni allegoriche a sfondo religioso dovevano lasciare il posto a soggetti più disimpegnati e leggeri, oppure - in ambienti più solenni - a temi patriottici. Si voleva insomma che nelle sale da ricevimento del palazzo del re d'Italia si respirasse una leggiadra e preziosa aria rococò.Questo programma di rinnovamento dell'ala meridionale del Quirinale venne attuato a partire dai primi anni del Regno d'Italia e portato a compimento negli anni '80 dell'Ottocento, durante il Regno di Umberto I, quando la regina Margherita diede un'ulteriore impulso alla vivacizzazione della vita di corte.
L’accesso del pubblico in visita al Palazzo del Quirinale è consentito tutte le domeniche, dalle ore 8.30 alle ore 12.00
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