mercoledì 23 gennaio 2008

Orientamento sportivo




Cos'è l'Orientamento sportivo?

L'orientamento sportivo (o orienteering) è una disciplina sportiva nata in Scandinavia ai primi del novecento, giunta in Italia negli anni settanta e attualmente praticata in molti Paesi Europei. Si svolge all'aperto, prevalentemente in ambienti naturali, ma può anche essere praticata in città e può essere inteso come una passeggiata nei boschi o come uno sport competitivo. Non richiede un equipaggiamento costoso, mantiene in forma il fisico e sviluppa il nostro senso d'orientamento.

La gara di Orienteering
Una gara di orientamento consiste nel trovare la strada più veloce per arrivare dal punto di partenza a quello di arrivo, passando per tutti i punti di controllo.I percorsi tracciati sono, naturalmente, sconosciuti ai concorrenti (e diversi tra loro in base alle categorie), fino al momento in cui al via viene consegnata ai concorrenti la cartina (mappa).
L'orientista, munito di carta topografica, bussola e un cartellino-testimone, deve transitare nel minor tempo possibile per una serie di postazioni di controllo, ovvero di punti indicati sulla mappa da cerchietti rossi numerati in sequenza, le e sul terreno da lanterne bianco-arancioni, fornite ognuna di un punzone diverso. Le lanterne vengono posizionate poco prima della gara e la cartina viene consegnata solo al momento del via.
Con l’aiuto di una bussola e leggendo la mappa, il concorrente decide il suo tragitto, quale direzione gli conviene prendere e quale percorso compiere per impiegare meno tempo. Orientandosi con la bussola deve trovare tutte le lanterne e forare il cartellino-testimone per certificare l'avvenuto passaggio. Le punzonature devono succedersi secondo la sequenza indicata sulla carta.
Ecco il bello della corsa di orientamento: la scelta di percorso è libera, non obbligata; ognuno deve, leggendo la carta, scegliere la via più veloce e vantaggiosa per trovare i punti di controllo e giungere al traguardo.
Il concorrente forte nella corsa, ad esempio, preferirà un percorso principalmente su sentieri, anche se più lungo, mentre il concorrente più abile nell'orientamento s'inoltrerà nel bosco fitto, lasciando sentieri e strade sicure, prenderà più rischi ma farà un percorso più corto. Col procedere della gara inoltre la fatica si farà presto sentire, influenzando pesantemente le capacità di ragionamento di entrambi.

Gli strumenti per l’Orienteering
La carta topografica appositamente realizzata da cartografi specialisti è fondamentale per l'orienteering. Contiene una simbologia particolare e dettagliata relativa al tipo di vegetazione e di coltivazioni, alle possibilità e al tempo di attraversamento di boschi e terreni, alle condizioni di strade e sentieri, alla presenza di massi, terrapieni, fossati, fontane, ruderi , piloni o altro.
La bussola viene utilizzata per orientare la cartina e scegliere la direzione di marcia; si caratterizza per la base trasparente e per la stabilità dell'ago magnetico. La parte rossa dell'ago indica il nord magnetico.
Le lanterne sono segnaposti a forma di prisma, di tessuto plastificato bianco e arancione a cui è collegata una punzonatrice diversa per ogni posizione. Hanno la funzione di controllare l'effettivo passaggio degli atleti nei punti indicati sulla cartina.
Il testimone è un cartellino che viene consegnato insieme alla cartina e ritirato alla fine della gara; contiene i dati personali dell'atleta , la categoria, il tempo di partenza e di arrivo e le caselle con le diverse punzonature. Ogni lanterna saltata comporta una penalità .

Attenzione comunque a non confondere l'orienteering con la caccia al tesoro; in quest'ultima prevale spesso il fattore fortuna, nella gara di corsa di orientamento, invece, il migliore riesce a prevalere solo in base alle sue capacità atletiche e alle sue abilità orientistiche.
È una cosa sicuramente affascinante (immersi nel bosco, liberi di fare la scelta di percorso che più piace...) ma anche di una certa difficoltà (se si sbaglia direzione, non ci sono frecce indicatrici o altri aiuti simili...). Non ho ancora fatto esperienze di questo genere, ma conto di provare quanto prima a fare un bel corso di orientamento.

http://www.orientamento.altervista.org/index.html

6 commenti:

Luca Cavallari ha detto...

Ciao Ale
l'orienteering penso che sia una disciplina favolosa...
Ho studiato molto l'orienteering (ma praticato mai lo sport) mi è servito per andare in montagna e lo sfrutto appieno anche per la ricerca di grotte...
poi in aggiunta ad un gps si risolvono molte cose...
Ho imparato a districarmi nei fuori sentiero e molto altro ancora...
un buon libro che consiglio a molti che vogliono affrontare la cosa è
http://libreriarizzoli.corriere.it/libro/maddalena_enrico-orienteering.aspx?ean=9788820322120

Buon divertimento nella natura con l'orienteering
Io pratico e faccio corsi sul Wayfaring...(Pietro Santucci sà:-)
(una sorta di orienteering su percorso montano m anon competitivo...)
Luca

Alessandra ha detto...

Grazie Luca, per la segnalazione.
Spero di avere presto un'occasione - come ci siamo detti tempo fa - per fare un bel corso di Wayfaring con te!

Luca Cavallari ha detto...

Dimenticavo che l'ottimo sito che hai segnalato tu penso che basti ed avanzi per chi vuole affrontare l'orienteering e gps...intendo quelli di Giorgio Portinari..non lo conosco di persona ma so che è in gambissima e altamente professionale nei corsi.

Luca Cavallari ha detto...

anzi mo me linko pure:-)

Alessandra ha detto...

BENE!!!
Secondo me farci pubblicità a vicenda (io a voi, in realtà... perchè io posso solo riportare i post con i miei interessi) è un ottimo modo di usare il web e i blog!

Girovagate ha detto...

Ciao!
Domenica 9 marzo ci sarà una gara di Orienteering a Firenze, finalmente!!!
Visto che è a due passi da dove abito sicuramente vado a darci un'occhiata ;P
un saluto,
Ale