giovedì 15 luglio 2010
Il ghiacciaio Jakobshavn
Groenlandia: un ghiacciaio si scioglie in una notte
In una sola notte - tra il 6 e il 7 luglio - 7 chilometri quadrati del ghiacciaio groenlandese Jakobshavn (l'equivalente dell'ottava parte dell'isola di Manhattan a New York) hanno iniziato a separarsi dalla lingua terminale, finendo in mare. Questo ha comportato un ritiro improvviso del ghiacciaio di circa un chilometro e mezzo.
Il ghiacciaio Jakobshavn Isbrae si trova nella costa ovest della Groenlandia ed è diminuito di più di 45 chilometri negli ultimi 160 anni, 10 chilometri solo negli ultimi dieci anni.
Il fenomeno è stato rilevato da ricercatori del Byrd Polar Research Center della Ohio State University, attraverso l'uso di satelliti che tengono sotto controllo l'evoluzione dei ghiacciai. A colpire gli scienziati è che quanto successo questa volta sia avvenuto al termine di un inverno caldo che non ha permesso che si aggiungessero parti nuove al ghiacciaio che più facilmente si staccano durante l'estate. Il ghiacciaio finito in mare quindi appartiene completamente alla lingua che scende dal continente.
Nel frattempo nella notte tra il 12 e il 13 luglio un altro gigantesco crepaccio si è aperto ad alcune centinaia di metri dal nuovo confine con il mare. Ciò fa supporre che presto un'altra porzione di ghiacciaio si stacchi per finire nell'oceano.
Man mano che il ghiacciaio si è ritirato, si è diviso in due parti e questa settimana il distaccamento si è prodotto al ramo nord.
Oltre il dieci per cento di tutti gli iceberg che si perdono in Groenlandia vengono dal ghiacciaio Jakobshavn: è considerato il maggiore contribuente nell'aumento del livello del mare nell'emisfero nord
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