Una candela e una bandiera per il Tibet
Mancano ormai pochissimi giorni all’inaugurazione delle Olimpiadi cinesi e si moltiplicano appelli per sostenere il popolo tibetano ed i diritti umani.
I Giochi Olimpici saranno senza dubbio un grande evento sportivo e per alcuni saranno anche un grande affare economico; per l’umanità devono essere visti come un grande momento di unità, una grande occasione d’incontro e di dialogo nel nome antico della pace e della Tregua Olimpica.
Mancano ormai pochissimi giorni all’inaugurazione delle Olimpiadi cinesi e si moltiplicano appelli per sostenere il popolo tibetano ed i diritti umani.
I Giochi Olimpici saranno senza dubbio un grande evento sportivo e per alcuni saranno anche un grande affare economico; per l’umanità devono essere visti come un grande momento di unità, una grande occasione d’incontro e di dialogo nel nome antico della pace e della Tregua Olimpica.
Vorrei, quindi, segnalare alcune iniziative alle quali tutti possono partecipare anche dalla propria casa.... d’altronde anche un gesto piccolo potrebbe servire a cambiare il mondo.
Si incomincia con un’accensione generale per il Tibet nelle 24 ore che precedono i Giochi Olimpici. La più grande ‘luminosa protesta’ mondiale per il Tibet diventa ancora più grande.
‘The sad smoky mountains & skiscrapers’ si unisce alla campagna ‘Candle for Tibet’ (una candela per il Tibet). Nel corso della manifestazione saranno accesi fumogeni rossi sulle cime di centinaia di montagne, e su diversi grattacieli e punti panoramici delle maggiori città.
Candle for Tibet chiede a tutti di mettere candele alle finestre, sulla scrivania o in qualsiasi altro luogo dove altre persone potranno vederle nella speranza che facciano lo stesso ed invita tutti gli Artisti della Luce in giro per il mondo a creare dimostrazioni/creazioni luminose per la libertà.
"Ora siamo pronti per organizzare l’accensione di centinaia di fumogeni in diverse città in giro per il mondo - dichiara l’artista Alberto Peruffo, creatore del progetto - tingeremo il cielo di rosso dall’alto dei grattacieli, dei monumenti e dei palazzi".
L’associazione Candle for Tibet sostiene l’International Tibet Support Network (ITSN), la coalizione globale di organizzazioni non governative collegate al Tibet formata da tutti i maggiori gruppi di supporto a International Tibet, fra le quali l'Associazione Italia Tibet.
Anche la Tavola della Pace propone un gesto semplice appendere alla finestra la bandiera dei diritti umani, lasciandola ben visibile per tutta la durata delle olimpiadi fino al 10 dicembre 2008, 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani.
L'appello lanciato dalla Tavola della Pace è semplice:
Non permettiamo che prevalgano l’ipocrisia, il cinismo e l’indifferenza. Alziamo la voce contro tutte le guerre e le violazioni dei diritti umani. Compiamo un chiaro gesto di solidarietà con tutti i bambini e le bambine, le donne, gli uomini e i popoli che ancora oggi sono privati dei loro fondamentali diritti. Sostieni la lotta nonviolenta del popolo tibetano. Sostieniamo i difensori dei diritti umani che, in Cina e in tante altre parti del mondo, vengono perseguitati a causa del loro impegno civile. Chiediamo alla Rai e a tutto il mondo dell’informazione di dare voce ai diritti umani e a chi lavora per la loro realizzazione. Chiediamo al governo di rispettare, promuovere e difendere i diritti umani a casa nostra e nel resto del mondo.
Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace, tiene a precisare che questo gesto non basta per fermare le violazioni: “Non basta certo sventolare una bandiera per fermare le tante violazioni dei diritti umani che ci sono nel mondo. A quello servirebbe l’impegno costante di governi e istituzioni credibili. Ma fintantoché i governi e la politica continueranno a ignorare, a calpestare e a strumentalizzare i diritti umani ci sarà bisogno dell’impegno di tutte le donne e gli uomini di buona volontà. Ecco il perché di una proposta e di un gesto semplice: appendere alla finestra di casa la bandiera dei diritti umani. Un gesto alla portata di tutti coloro che non hanno ancora perso la capacità di ‘scandalizzarsi’".
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